Jade legacy. La saga delle Ossa Verdi by Fonda Lee

autore:Fonda Lee
La lingua: ita
Format: azw3, epub, mobi
Tags: Fantasy, General, Fiction
ISBN: 9788835724797
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-01-31T23:00:00+00:00

CAPITOLO 33

Testimoni della Verità

A mesi alterni, Art Wyles, amministratore delegato della Anorco Global Resources, risiedeva per due settimane nella sua casa di Kekon. Wyles possedeva sei abitazioni in giro per il mondo. A Port Massy aveva la villa dove abitavano sua moglie e i suoi due figli, e il centralissimo attico di Quince dove teneva l’amante. Possedeva poi un cottage di famiglia sulla costa meridionale dell’Espenia, poco fuori Resville, oltre a un piccolo ma lussuoso appartamento per le vacanze a Marcucuo, nonché una villetta di campagna con annesso vigneto sulle dolci colline di Karandi. In confronto alle altre, la sua residenza sull’isola di Euman era relativamente modesta – una casa a due piani in mattoni, rimodernata in stile coloniale, sulla cima di un costone roccioso affacciato sull’Oceano Amarico – ma ultimamente era proprio lì che il magnate preferiva passare il suo tempo.

C’erano due ragioni per questo. La prima era la sua attività imprenditoriale, che stava appunto ammirando dalla veranda servendosi di un binocolo. Il mare era color grigio gesso quel mattino, e liscio come l’olio, senza una nuvola né un’onda all’orizzonte. Le condizioni ideali.

L’estrazione di giada in mare aperto avrebbe portato un mucchio di soldi a Wyles, ma era un’iniziativa rischiosa. Gli aveva richiesto un enorme investimento di capitale iniziale, e i kekonesi – più nello specifico, i clan di Janloon che detenevano il vero potere nel paese – diventavano suscettibili all’idea che la giada bioenergetica venisse estratta o utilizzata dagli stranieri. “Suscettibili” era una parola troppo tenera, ammise Wyles. “Sanguinari” era un termine più preciso.

I clan avevano ripetutamente sabotato le sue navi, causando seri ritardi e danni per milioni di thalir. I kekonesi erano una razza brutale e l’uomo non escludeva la possibilità che tentassero di assassinarlo. Non ne era spaventato. Nato in un torbido quartiere operaio di Port Massy, non sarebbe mai salito al vertice della plutocrazia espeniana senza una testarda determinazione e una smodata fame per l’azzardo. Wyles possedeva vaste ricchezze, amici potenti e soprattutto un’incrollabile fede in Dio e nella Verità. Messe insieme, queste potenti armi non si sarebbero limitate a proteggerlo ma gli avrebbero garantito il successo in ogni occasione.

La giada bioenergetica di qualità era così rara e preziosa che ne sarebbe bastata una quantità modesta per pareggiare gli elevati costi dell’operazione. Dopo anni di ricerca e sviluppo, di fallimenti e migliorie, adesso le sue navi riuscivano finalmente a macinare e setacciare a ritmo serrato acqua di mare, sabbia e ghiaia ricavando un buon quantitativo di materia grezza. La Anorco era l’unica azienda non-kekonese al mondo autorizzata a processare la giada. Il solo pensiero gli faceva battere forte il cuore.

C’era un altro motivo per cui passava così tanto tempo a Kekon ultimamente, il quale gli faceva battere forte il cuore in modi ben diversi. Il nome di tale motivo era Lula. Quando Wyles posò il binocolo e si allontanò dalla finestra, un’immagine ancora più piacevole si presentò alla sua vista, galleggiando nella stanza in una vestaglia di seta color lavanda legata morbidamente in vita, a lasciare scoperta la pelle lattea del seno e dell’addome.

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