Jade war. La saga delle Ossa Verdi by Fonda Lee

Jade war. La saga delle Ossa Verdi by Fonda Lee

autore:Fonda Lee [Lee, Fonda]
La lingua: ita
Format: epub, mobi, azw3
Tags: Fantasy, Fiction, General
ISBN: 9788804756583
Google: TLKGzwEACAAJ
editore: Mondadori
pubblicato: 2022-02-14T23:00:00+00:00


CAPITOLO

31

Fatti valere

Il duello era stato fissato per l’indomani mattina, perché sarebbe stato sgarbato versare sangue in un giorno di festa nazionale, distogliendo l’attenzione dalle classiche celebrazioni per il Giorno degli Eroi. Le duellanti si sarebbero affrontate a Juro Wood, a metà strada fra le residenze dei Kaul e degli Ayt. Shae sapeva che sarebbe dovuta andare a letto presto, ma l’idea stessa di dormire le pareva impossibile, visto che quella avrebbe benissimo potuto essere l’ultima notte della sua vita. Intorno a mezzanotte, con i botti dei fuochi d’artificio che risuonavano ancora a intermittenza sopra la città, sgattaiolò nella saletta di preghiera della casa principale e s’inginocchiò sul cuscino rigido che stava davanti al piccolo altare. Quel senso di tetra certezza, la gelida determinazione che aveva provato prima, era scomparso. Tutto ciò che provava, adesso, erano una paura e un terrore nauseanti.

Shae era una Osso Verde abile e ben fornita di giada, diplomatasi come prima della classe all’accademia Kaul Dushuron. Ora, però, passava gran parte delle sue giornate dietro una scrivania o in sale riunioni. Seguiva ancora una routine quotidiana di allenamenti mattutini insieme a qualche sporadica sessione privata, ma a differenza di Hilo non si era mai allenata con la diligenza necessaria a mantenersi all’apice della forma, per quanto riguardava le abilità marziali. Se avesse avuto anche solo il più lontano sospetto di finire in una situazione del genere, avrebbe fissato regolari lezioni con il Maestro Aido nei precedenti sei mesi. Ayt Madashi indossava più giada e aveva ucciso in duello più uomini di qualsiasi altra donna Osso Verde nella storia recente di Kekon. Erano passati diversi anni, però, dalla sua violenta scalata al ruolo di Pilastro; forse anche lei aveva perso un po’ di smalto. Shae sperava che fosse davvero così, ma non era molto ottimista.

Chinò il capo. «Vecchio Zio nei Cieli, giudicami la più verde dei tuoi figli domani, se così ritieni» mormorò in preghiera a Jenshu il Monaco, Colui che Fece Ritorno, il dio patrono delle Ossa Verdi. S’interruppe. «E se invece giudicherai altrimenti, apprezza almeno la spettacolarità del mio tentativo.»

La genuina espressione di sorpresa che era comparsa sul volto di Ayt quel pomeriggio le aveva donato un istante di pura soddisfazione. Se mai il Pilastro della Montagna aveva contemplato la possibilità che Shae la sfidasse a un duello a lama pulita, doveva aver completamente scartato l’idea. Il suo bersaglio era una giovane donna d’affari, non un Pugno maschio, alimentato a testosterone e affamato di giada. Non qualcuno desideroso di morire.

Per due secondi le due donne erano rimaste immobili nella reciproca incredulità, e poi l’aura di Ayt si era gonfiata minacciosa mentre scoccava un’occhiata in direzione di Shae, tanto intensa da cancellare la presenza sullo sfondo di tutti gli spettatori sbalorditi. Ayt aveva messo giù i fogli del suo discorso. Nel silenzio innaturale che si era creato, il microfono aveva enfatizzato il frusciare della carta. Il Pilastro della Montagna era uscita da dietro il podio e aveva detto, con una voce chiara e ferma che non aveva bisogno di alcuna amplificazione: «Accetto».



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