La conquista di Ganimede by Philip K. Dick

autore:Philip K. Dick [Dick, Philip K.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2024-07-02T12:00:00+00:00

Un simile pensiero non avrebbe mai sfiorato un essere avvezzo alla fusione telepatica della Grande Comune, e tuttavia c’era qualcosa in quel concetto, un egotismo assurdo e nondimeno plausibile, un’audacia estrema che sembrava parlare a una parte profonda e immacolata dell’animo di Mekkis. Quel ragionamento pareva spiegare perché le relazioni tra lui e gli altri membri della classe dominante di Ganimede fossero giunte a uno stato tanto penoso. Sono tutti contro di me, dal primo all’ultimo, pensò Mekkis. Eppure io so di essere nel giusto, anzi di più: so di essere sempre stato nel giusto. Come sarebbe possibile tutto ciò se Balkani non avesse ragione, se un individuo non potesse davvero essere più grande dell’intera razza alla quale appartiene?

Era scioccato dal metodo di Balkani. Invece di eseguire esperimenti sistematici, anziché ampliare i limiti della conoscenza con cautela, a forza di piccoli passi, Balkani si limitava a scrutare all’interno della propria mente e a descrivere quanto vi andava scorgendo e, con quest’unica e cinica indagine, senza il minimo scrupolo, incurante di qualunque imparzialità scientifica, faceva terra bruciata di intere scuole di psichiatri. Eppure le sue teorie producevano risultati. Balkani, il maestro, s’inoltrava nell’ignoto come un ubriaco che non si regge in piedi, lanciandosi con disinvoltura in dichiarazioni dogmatiche soltanto perché a lui, per intuito, certe cose sembravano talmente vere da non necessitare di alcuna dimostrazione. Agli altri non restava che seguirne le orme, prendere per buone le sue idee, testarle scientificamente e fare miracoli.

Un metodo molto efficace per coltivare le doti telepatiche latenti.

Un tipo di psicoterapia che, pur avendo l’apparenza di un’aggressione totale e brutale all’ego del paziente, curava nel giro di qualche settimana malattie considerate incurabili quali la tossicodipendenza e la schizofrenia in stadio avanzato.

Una teoria elettromagnetica delle funzioni cerebrali che apriva la strada a un parziale se non completo controllo della mente attraverso campi elettromagnetici.

Un modo per misurare la presenza di sincronicità generata dagli schizofrenici; una forza acausale che, grazie a una consistente alterazione degli schemi di probabilità, dava la sensazione che il mondo oggettivo collaborasse con lo psicopatico alla creazione di un mondo semireale nel quale le sue peggiori paure si sarebbero avverate a dispetto di ogni impossibilità.

Erano questi risultati a impressionare Mekkis o era invece Balkani a impressionarlo, il suo esempio di uomo? Era quest’ultimo. Mekkis aveva cominciato a identificarsi nello psichiatra terragno, si sentiva un tutt’uno con quell’uomo che aveva osato mettersi contro l’intera sua razza.

Sarebbe interessante, rimuginò Mekkis, se mi trasformassi in una versione ganimediana del dottor Balkani.

Nel sollevare lo sguardo per un brevissimo istante, scoprì che uno dei bavosi che gli facevano da segretari stava cercando di attirare la sua attenzione da almeno un minuto. «Gus Swenesgard è qui, signor governatore» gli annunciò.

«Non ho tempo per incontrarlo. Ha detto cosa vuole?»

«Chiede più unità da combattimento da utilizzare nella caccia ai Neg sulle montagne. Afferma che potrebbe spazzarli via tutti, se solo gli fosse fornito un piccolo sostegno di prima linea.»

Mekkis non voleva pensare ai Neg: stava cercando di comprendere un punto particolarmente sottile dell’illogica

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