Tolkien J.R.R. - 1954 - Il Signore degli Anelli - Libro 5 by Tolkien J.R.R

Tolkien J.R.R. - 1954 - Il Signore degli Anelli - Libro 5 by Tolkien J.R.R

autore:Tolkien J.R.R. [Tolkien J.R.R.]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, General, Fantasy, Sagas
ISBN: 9788858705827
Google: a2EelqLqirEC
editore: Bompiani
pubblicato: 2012-11-26T23:00:00+00:00


L'assedio di Gondor 985

Gli spettatori trattennero il fiato. «Faramir dev'essere fra loro»,

dissero. «Egli sa dominare uomini e bestie. Ce la farà».

Il gruppo più numeroso distava ormai non più di un quarto

di miglio. Dietro di esso, nelle tenebre, galoppava un piccolo drappello

di cavalieri, tutto ciò che rimaneva della retroguardia. In un

ultimo disperato sforzo si voltarono ad affrontare l'assalto delle linee

infocate. Improvvisamente si levarono grida violente e tumultuose.

I cavalieri del nemico stavano sopraggiungendo. Le linee di fuoco

divennero corsi d'acqua incandescenti, le schiere di Orchetti muniti

di fiaccole si moltiplicarono mentre sorgevano da ogni parte i selvaggi

Uomini Sudroni che brandivano stendardi urlando con voci spietate

e raggiungendo l'esercito in ritirata. E con un urlo lacerante

piombarono dal cielo cupo le ombre alate, i Nazgûl pronti a uccidere.

La ritirata divenne allora fuga disordinata. Gli uomini cominciarono

a sparpagliarsi, fuggendo a destra e a sinistra come impazziti,

lanciando via le armi, urlando dalla paura, crollando per terra.

Ma ad un tratto squillò una tromba dalla Cittadella, e Denethor

finalmente comandò la sortita. Rannicchiati all'ombra del Cancello e

all'esterno, sotto la mole delle mura, gli uomini, tutti i cavalieri rimasti

nella Città, avevano atteso il suo segnale. Ora balzarono avanti,

ed il loro trotto divenne un galoppo mentre si lanciavano alla carica

con un enorme grido. Dalle mura si levò un altro grido di risposta,

perché avanti a tutti galoppavano i cavalieri-cigno di Dol Amroth,

con in testa il loro Principe ed il suo vessillo azzurro.

«Amroth per Gondor!», gridavano. «Amroth per Faramir!».

Come fulmini irruppero sul nemico, attaccandolo su ambedue i

fianchi; ma un cavaliere li superò tutti, rapido come il vento fra

l'erba: montava Ombromanto, sfavillante e sfolgorante come prima,

ed una luce si sprigionava dalla sua mano alzata.

I Nazgûl gracchiarono e si allontanarono in fretta, perché il loro

Capitano non era ancora venuto a sfidare il bianco fuoco del suo

nemico. Gli eserciti di Morgul, intenti a scannare le loro prede, furono

presi alla sprovvista dalla carica dei cavalieri e sbandarono,

sparpagliandosi come scintille nella tramontana. Con acclamazioni di

gioia le compagnie in ritirata si voltarono inseguendo il nemico: gli

inseguitori furono inseguiti. La ritirata si trasformò in un assalto.

Il campo era coperto di cadaveri di Uomini e di Orchetti, e le

torce per terra emanavano esalazioni, spengendosi in spirali di fumo.

I cavalieri continuavano a galoppare.

Ma Denethor non permise loro di allontanarsi. Sebbene il nemi-



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