Amnésie à Paris by Velia Rizzoli Benfenati

Amnésie à Paris by Velia Rizzoli Benfenati

autore:Velia Rizzoli Benfenati
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 978-88-98426-06-5
editore: Triskell Edizioni
pubblicato: 2013-09-01T00:00:00+00:00


VII

A quell’ora di notte i soli avventori del Au Pied De Cochon erano turisti tedeschi ubriachi. Javier scelse un tavolo un po’ appartato, lasciando i tavolini centrali per la goliardica compagnia. Claudio guardò il locale, di un’eleganza un po’ retrò, che con le sue tovaglie bianche e i suoi stucchi dorati, si accostava male alle risate sguaiate dei turisti.

Si sedettero senza parlare e ordinarono i famosi piedini di maiale, un bicchiere di beaujolais e Perrier. Purtroppo a Claudio l’alcol era severamente vietato e lui sentiva un fortissimo desiderio di brindare all’uomo che aveva di fronte.

«Dimmi, anche questo posto non è stato scelto a caso? Anche questo posto nasconde una storia?» Era speranzoso, avrebbe voluto ascoltarlo per sempre.

«In realtà, no. Ho solo fame. Però se vuoi posso sempre raccontarti un piccolo aneddoto sul nostro passato che non ti ha coinvolto direttamente, ma che ti riguarda.»

Il cameriere portò le ordinazioni e Claudio guardò Javier mangiare voracemente la sua porzione.

«Secondo te che stomaco ci vuole per digerire il piedino di maiale con patate alle tre del mattino?»

Javier lasciò il boccone infilzato nella forchetta a mezz’aria e arrossì impercettibilmente.

«Lo so, dovrei mettermi a dieta.»

«Non ci provare neanche: quando prima ti ho abbracciato mi è piaciuto sentire che non sei uno scheletro.»

Javier arrossì in modo evidente.

«I tuoi gusti non sono cambiati di una virgola: stai mangiando solo le patate nel sugo e la parte terminale del piedino, il resto lo finirò io dopo.»

«Però mi lasci un po’ di patate?»

Senza una parola, Javier scaricò le patate nel piatto del compagno e si prese la carne. Claudio guardò i due piatti così diversi e complementari.

«Così è perfetto. Entrambi prendiamo il meglio.»

«È sempre stato così.»

Claudio si chiese se e quando sarebbero tornati a prendere insieme il meglio della vita e se, senza Javier, sarebbe mai stato in grado di coglierlo. Se un giorno avrebbe mai incontrato uno Javier a cui lasciare e da cui prendere il meglio. Si poteva provare nostalgia per qualcosa che non ci si ricordava di aver mai vissuto?

«Allora questo aneddoto? Sono curioso.»

«Ti ricordi Nicolas, Didier e Marc? Te li ho presentati un paio di giorni fa, quando siamo andati a quella cena per il compleanno di Anne.»

«Sì, me li ricordo.»

Claudio pensò alla sera in cui era tornato a uscire come una persona normale, la sera in cui Javier lo aveva presentato agli amici di sempre come se fosse stata la prima volta che li vedeva. Anche i loro amici erano stati splendidi, salutando un amico che frequentavano da un decennio come se lo vedessero per la prima volta. E in un certo senso era vero.

«Fu poco tempo prima del nostro primo Natale insieme. Tu a luglio eri tornato a Milano, eravamo andati in ferie assieme ad agosto, ma poi, da settembre a dicembre, c’eravamo visti sì e no tre weekend. Mi mancavi così tanto…»

Il suo sguardo si era fatto assente, portato lontano dall’onda di un passato che amava. Claudio pensò che anche lui doveva aver amato quel passato.

«Immagino che anche tu mi mancassi molto.»

«Così dicevi, e io c’ho sempre creduto.



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