Come una sinfonia by Mathilda Blake

autore:Mathilda Blake [Blake, Mathilda]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788835706175
editore: Mondadori
pubblicato: 2020-11-06T12:00:00+00:00

12

Tchandra era esausta quando rientrò alla tenuta. Erano già le quattro del pomeriggio e lei aveva trascorso la notte in piedi. Avrebbe voluto continuare a vegliare il conte, ma il dottore quella mattina era stato categorico.

“Avete bisogno di riposare” le aveva detto. “Se mai il conte dovesse riprendersi di nuovo, dovrete essere in forze.”

“Ma se non mi trovasse qui…”

“È davvero poco probabile che torni cosciente, signorina, e comunque sarà nostra premura farvi avvertire. La contessa Dashkova non ha lasciato il suo recapito e qui nessuno ha tempo di rincorrere le persone…” Aveva sospirato prima di parlare di nuovo. “Vi manderemo a chiamare, statene certa. Qualsiasi cosa succeda” aveva aggiunto, quasi volesse ricordarle il peggio.

Tchandra lo aveva odiato, perché sembrava desse per scontato che il conte non ce l’avrebbe fatta. Lei invece si rifiutava di pensare all’ipotesi più funesta: se Sergei si era ripreso una volta per dettare alla contessa le sue ultime volontà, come aveva rivelato il medico, poteva capitare di nuovo. Ne era così sicura che si era ripromessa di andare in biblioteca a cercare qualche informazione sui colpi apoplettici, ma quando era uscita dall’ospedale dopo quell’ennesima notte insonne, si era resa conto di stare in piedi a malapena.

La stanchezza era la stessa ragione per cui non si era recata di nuovo all’abitazione della contessa Dashkova a restituirle la lettera che aveva smarrito. E comunque su questo punto era molto combattuta, perché la curiosità le diceva di leggerla, mentre la sua coscienza la invitava a non farlo.

Alla fine, Tchandra aveva preferito rimandare ogni decisione a dopo qualche ora di sonno, per riprendersi e tornare dal conte verso sera, perché, indipendentemente da ciò che diceva quel dottore sull’inutilità di vegliarlo, lei voleva stargli vicino il più possibile.

La ragazza aveva tirato un sospiro di sollievo quando Oleg, che era andato a prenderla con un calesse, l’aveva fatta scendere davanti alla porta principale della tenuta. Ma poi, quando era entrata nell’ampio foyer, il mondo le era crollato addosso più di quanto avesse già fatto nell’ultimo periodo.

Dmitr Dashkov era lì, appoggiato alla balaustra di marmo delle scale che salivano al piano superiore, con le caviglie incrociate e le braccia conserte, nella sua bella divisa fiammante. E sembrava aspettarla.

“Noi due abbiamo un conto in sospeso, se non sbaglio” le aveva detto bloccandola contro la balaustra. Le aveva anche passato il pollice sulle labbra in un gesto lascivo. “Mio padre non è qui a proteggerti. E non tornerà più a casa, lo sai anche tu.”

A quel punto, le aveva schiuso la bocca e Tchandra non aveva potuto fare altro che assecondarlo, lasciando che le insinuasse il polpastrello fra le labbra.

E poi il conto era arrivato, come se lui fosse lì solo per quello.

“Questa sera ti aspetto in camera mia.”

“Non… non potete…”

“Oh, posso eccome. E tu lo farai, se vuoi continuare a stare in questa casa. Altrimenti da domani sei fuori senza referenze.”

Lei si era scostata per protestare, ma sapeva che non sarebbe servito a nulla.

“Siete spregevole!” gli aveva sibilato.

“Lo so. Ma mi piace. Ora ti suggerisco di prepararti per il nostro appuntamento.

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