Cronache delle terre mutate by Martina Monti

Cronache delle terre mutate by Martina Monti

autore:Martina Monti [Monti, Martina]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Delrai Edizioni
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Capitolo 22

Il silenzio era l’unica cosa che si percepiva.

Dopo che erano scesi dal veicolo, gli assalitori li avevano legati e bendati tutti, facendoli poi camminare per un po’ fino a un mezzo sul quale erano saliti e dove erano tuttora in assoluto silenzio, tuttavia il gruppo poteva percepire la presenza di qualcuno che li controllava attraverso il respiro o piccoli spostamenti d’aria. Anche Oliver e Lydia, spaventati, erano rimasti zitti e questo rese gli adulti orgogliosi di loro, anche se non meno preoccupati.

Dopo un tempo incalcolabile, il veicolo su cui erano saliti si fermò e il gruppo fu fatto scendere e avanzare secondo varie direzioni, fino a fermarsi. Furono tolti loro i cappucci e slegati, poi una pesante porta di ferro venne chiusa senza aggiungere nulla e rimasero al buio, rischiarato solo dal lieve fascio di luce proveniente da sotto l’uscio.

Isaac scattò verso il battente, cominciando a tastarlo in cerca di informazioni. Il luogo non era umido e non odorava di muffa, escluse quindi l’essere sottoterra, anche se l’assenza di finestre non aiutava. I muri erano spessi, screpolati ma polverosi, così come appariva consunta e macerata la porta, sebbene entrambi fossero resistenti. La stanza non era molto grande ed era priva di qualsiasi oggetto, nonostante la polvere non appariva sporca.

Il Cacciatore cercò di mettere insieme tutti i tasselli e trovare una soluzione, ma ogni ragionamento lo portava a un vicolo cieco, c’era sempre qualcosa che non lo convinceva fino in fondo.

Non erano Abarimoni, quindi era da escludere razzisti, non li avevano uccisi, perciò non erano banditi. L’opzione più probabile era quella degli schiavisti, ma dei semplici mercanti di uomini non si sarebbero fatti molti problemi a ucciderli nel vederli prede così difficili, soprattutto lui e Cathy.

«Cosa avranno fatto a Luis?»

Ecco, quello, poi, era l’interrogativo più grande, ciò che faceva saltare ogni sua ipotesi. Li avevano riuniti tutti, ma non il capo delle guardie. Non riusciva a spiegarsene la ragione, per quanto si sforzasse, sembrava che quel gruppo fosse anomalo sotto diversi punti di vista e, soprattutto, si comportasse in modo tale da correre inutili rischi.

L’interrogativo di Hugh rimase in sospeso, mentre l’attenzione di Isaac fu catturata da alcune voci fuori dalla porta. L’uscio era spesso e il rumore arrivava ovattato, ma il Cacciatore si stese con l’orecchio attaccato al bordo della porta, in modo da poter cogliere quanto venisse detto.

«… Non me ne frega un cazzo di quello che ha detto Elinor, lì dentro c’è la stronza che ha ammazzato Joseph! Questi bastardi hanno fatto un casino, non possiamo lasciare la cosa come se niente fosse!» tuonò la voce profonda e cavernosa di un uomo.

«Gli ordini sono ordini. Mi dispiace…»

«Mi dispiace un cazzo, Lucy! Chi pensi dovrà parlare con Bessie? Tu?»

Per un momento regnò il silenzio, ma poi una voce femminile riprese a parlare.

«Mi dispiace, Arthur, so quanto sei legato a Bessie e ai suoi ragazzi, ma non posso aiutarti. Parla direttamente con Elinor.»

Di nuovo ci fu un teso silenzio.

«Andate al diavolo, entrambe!»

Poi alcuni passi veloci che si allontanavano e, ancora, il silenzio.



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