Il giudice tenta la sorte by E.S. Gardner

Il giudice tenta la sorte by E.S. Gardner

autore:E.S. Gardner
La lingua: ita
Format: azw3, epub
Tags: Giallo
editore: Garzanti
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


12

Rex Brandon era ad attendere Selby all’aeroporto. Sylvia Martin si allontanò con la macchina di Comstock, lasciando che Selby andasse con Brandon. Mentre si recavano al palazzo di giustizia, il giudice distrettuale fece a Brandon il resoconto del suo viaggio in tutti i suoi particolari.

«Buon lavoro, figliolo,» disse Brandon, quando Selby ebbe terminato di narrargli dell’acquisto del coltello da parte di Carr. «Può essere l’indizio che stavamo aspettando. Sia detto per inciso, è venuta per te una chiamata telefonica da Highdale. Un certo Spencer desidera parlarti e vuole che tu paghi la comunicazione. Dice che vuole te personalmente e che non parlerà con nessun altro.»

Selby gettò indietro la testa e rise.

«Chi è Spencer?» chiese Brandon.

«Un chiacchierone. Il tipo più pettegolo che abbia mai incontrato. Guidava la macchina che ci ha portato all’aeroporto e ci ha fatto da guida a Highdale.»

«Per che cosa immagini che voglia parlarti, Doug?»

«Forse per darmi qualche informazione sulla ragazza che era con Carr. Solleciterò la chiamata appena arriveremo al tribunale.»

Brandon accelerò, e dieci minuti dopo, al tribunale, Selby stava ascoltando al telefono la voce eccitata di Gib Spencer.

«Signor Selby! Pronto, pronto! È Gib Spencer. Scusatemi se vi chiamo a questo modo, ma ho saputo tutto di quella donna dai capelli rossi che era con Carr, ed ho pensato che sareste stato contento di essere informato.»

«Benissimo,» disse Selby. «Che cosa avete saputo di lei?»

«Bene, per dire la verità non avevo molto da fare quando vi ho lasciato. Così ho pensato che, dato che la distanza non era molta, sarei potuto andare a Dunton Oaks per sapere qualcosa di lei. Così ho fatto una scappata là e ho chiesto a qualcuno se aveva visto una macchina come quella guidata dall’uomo che ho tenuto d’occhio, e se aveva notato una ragazza dai capelli rossi. Sapete, ho potuto descriverla perfettamente perché l’avevo vista e perché sapevo com’era e…»

«Capisco,» disse Selby. «E che cosa avete trovato?»

«Non ho avuto difficoltà ad individuarla e a trovare chi era. È Eleonor Harlan. A Dunton Oaks la chiamano “Babe”. È vissuta lì per un poco, lavorava al cinema come cassiera e come maschera. Ha un fratello che abita a Dunton Oaks, un certo Roland Harlan. È venuta a fargli visita due settimane fa e si è fermata due o tre giorni. Poi è tornata, e questa volta, quando è arrivata con la macchina di Carr, è andata ancora a fare visita al fratello. Proprio di un breve saluto si è trattato.»

Selby disse: «Molto interessante, Gib, ma temo che adesso tutti sappiano che noi stiamo cercando di avere informazioni su di lei.»

«Non crucciatevi per questo,» si affrettò a dire Gib. «Ho mascherato ogni cosa alla perfezione. Ho chiacchierato un poco qua e là dicendo soltanto che aveva molta classe e… qualche piccolo pettegolezzo. Ho nascosto benissimo le mie intenzioni, di modo che nessuno potrebbe…»

«Sì, lo immagino,» disse Selby, seccamente.

«E,» si affrettò a continuare Spencer, «non avete ancora sentito tutto, signor Selby. Quando sono tornato a Highdale, mi è capitato di vedere Tom Kittson. Non avevo in mente nulla di particolare, volevo soltanto parlare.



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