Il ring by Caterina Signorini

Il ring by Caterina Signorini

autore:Caterina Signorini [Signorini, Caterina]
La lingua: ita
Format: epub
editore: SPERLING & KUPFER
pubblicato: 2023-05-12T12:00:00+00:00


III

Passarono la notte insieme. Il mattino dopo Yori gli fece ripetere gli esercizi al muro e qualche lotta. Doveva assicurarsi che la sua coordinazione non avesse subito danni; la Rabbia a volte faceva anche questo, ma non era il caso di Crys.

Quando sguainò gli artigli uscì qualche goccia di sangue.

«Sei ancora un Iniziato, è normale. Più sei calmo, meno sangue esce.»

Guardò il muro per qualche secondo. Era tornato nella sua realtà. Poteva allenarsi senza fare del male, distinguersi dalle bestie, uscire in strada con gli artigli spessi e grigi ma puliti. Iniziò il riscaldamento; ormai i suoi colpi si erano fusi a quelli di Yori, non si distinguevano più le diverse mani che avevano squarciato la parete. Riusciva a concentrarsi; non erano zampate, erano battute precise. Lui poteva anche aver avuto gli artigli in ritardo, ma aveva qualcosa che le bestie non avevano: il metodo. Purtroppo non mancava ai Campioni, ma non voleva accostarsi a quella gente.

Quando si mise in posizione di difesa davanti a Yori, era già abbastanza sicuro di aver riconquistato la lucidità. Ma ne ebbe la certezza totale durante il combattimento.

«Crys, ora sguaino. Se ti senti di nuovo male, avvertimi. Magari cerca di farmelo capire prima di ammazzarmi perché hai le allucinazioni e vedi le vene pure sui muri.»

«Ma come sei delicata.»

«Scemo. Sguaino?»

«Sguaina.»

Non vedeva le vene.

Yori fece la prima mossa; si spinse in avanti, Crys si scostò di lato e diede un colpo. Gli faceva impressione puntare gli artigli sul fianco di Yori, ma lo consolava sapere che lei avrebbe avuto sempre più esperienza di lui – non si fece colpire. Si girò e schivò con le lame della schiena; cambiò posizione, si voltò subito verso di lui – «Mai dare le spalle, questo non lo fare» – ma lo fecero anche i suoi artigli. Crys parò, era un colpo facile.

La Ribelle fece un passo indietro.

«Come ti senti?»

«Bene. Come al solito.»

«Perfetto. Non potrai rimanere sempre chiuso in casa, lo sai, vero?»

Si avvicinò alla porta.

«Proviamo a uscire.»

Fuori faceva caldo. Era strano, per quel periodo. Le lame riflettevano il sole, ma stavolta non gli facevano più paura. Se l’avesse voluto, avrebbe potuto far parte anche lui di quella luce.

Aveva bisogno di calma. Raffreddamento, aveva detto Yori. Dove stai da solo e pensi solo a te stesso. La prima volta era andata davvero di merda. Adesso poteva funzionare. Doveva.

«Io ora vado a prendere la cera. Tu fatti una passeggiata da solo, è da un po’ che non lo fai.»

Giusto. La cera. Pensava fosse solo un delirio da Gess, invece esisteva davvero.

Non voleva che andasse da sola. Non dopo tutto quello che aveva fatto per lui.

«Cera?»

Yori si fermò immediatamente.

«Come, non te l’avevo spiegato?»

L’Iniziato non riusciva a capire se fosse sorpresa o terribilmente seccata.

«Torniamo dentro.»

Sì, era decisamente seccata.

Non si sedette, ma si allontanò un po’ dalla porta. Crys rimaneva fermo a guardarla. Doveva ammetterlo almeno a se stesso: tutte quelle novità lo stavano rincoglionendo un po’. Non si sentiva tanto coinvolto. Ma doveva esserlo, almeno per Yori. Almeno per qualcosa che poteva essere detto solo tra quattro mura.



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