La dama di picche by Aleksandr Puskin

La dama di picche by Aleksandr Puskin

autore:Aleksandr Puskin [Puskin, Aleksandr]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Classics, Short Stories (Single Author)
ISBN: 9788807901331
Google: YKW6oAEACAAJ
editore: Nemo
pubblicato: 2014-03-15T10:22:36+00:00


CAPITOLO V

Questa notte è comparsa da me la defunta baronessa von B. Era tutta vestita di bianco e m’ha detto: “Buon giorno, signor consigliere!”

SWEDENBORG {9}

Tre giorni dopo la notte fatale, alle nove del mattino, Hermann andò al monastero di ***, ove dovevano celebrarsi i funerali della defunta contessa. Non sentendo rimorso, egli non poteva però soffocare del tutto la voce della coscienza, che gli ripeteva: “Tu sei l’assassino della vecchia!”. Avendo poca vera fede, egli aveva una quantità di pregiudizi. Credeva che la contessa morta potesse avere un influsso nocivo sulla sua vita, e s’era deciso a venire ai suoi funerali, per ottenere il perdono.

La chiesa era piena. Hermann poté fendere a fatica quella folla di gente. La bara era posta su un ricco catafalco sotto un baldacchino di velluto. La defunta vi giaceva con le braccia incrociate sul petto, in cuffia di pizzo e in un vestito bianco di raso. Intorno stavano i suoi familiari: i servi in livrea nera, con dei nastri stemmati sulla spalla e coi ceri in mano; i parenti in gran lutto – figli, nipoti e pronipoti. Nessuno piangeva: le lacrime sarebbero state une affectation. La contessa era così vecchia, che la sua morte non poteva colpire nessuno, e i suoi parenti da un pezzo guardavano a lei come a una sopravvissuta. Un giovane vescovo pronunciò il discorso funebre. Con espressioni semplici e commoventi egli rappresentò il pacifico trapasso della donna giusta, per la quale lunghi anni erano stati una dolce, edificante preparazione a una fine cristiana. «L’angelo della morte l’ha trovata» disse l’oratore «vegliante in buoni pensieri e nell’attesa del fidanzato della mezzanotte.» L’ufficio divino si compié con triste decoro. I parenti andarono per primi a dare l’addio alla salma. Poi si mossero anche i numerosi ospiti, venuti a salutare colei che da così lungo tempo era partecipe dei loro vani divertimenti. Dopo di loro anche tutti i familiari. Finalmente si avvicinò la vecchia dama di compagnia, coetanea della defunta. Due donne giovani la conducevano sotto braccio. Ella non aveva la forza di fare un inchino fino a terra – e unica versò qualche lagrima, baciando la mano fredda della sua signora. Dopo di lei Hermann si decise ad avvicinarsi alla bara. Fece un inchino fino a terra e per qualche minuto stette prostrato sul pavimento freddo, cosparso di rami d’abete; finalmente si sollevò, pallido come la stessa defunta, salì i gradini del catafalco e si inchinò... In quel momento gli parve che la morta lo guardasse con irrisione, strizzando un occhio. Hermann, facendosi indietro in fretta, incespicò e stramazzò a terra supino.



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