Tiano Marco - 2013 - La bambinaia by Tiano Marco

Tiano Marco - 2013 - La bambinaia by Tiano Marco

autore:Tiano Marco [Tiano Marco]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, General, Horror, Psychological, Mystery & Detective, Occult & Supernatural
ISBN: 9788876253126
Google: u4cCNAy7_woC
Amazon: B00DN6NZO6
editore: Fazi Editore
pubblicato: 2013-06-24T22:00:00+00:00


14.

Giorgia scese dall’auto ed entrò di corsa in casa.

Lanciò la borsa per terra, sfilò il trench con furia e si buttò sul divano. Era esausta, e scoppiò a piangere come una bambina.

Aveva appena assistito a un delitto ed era letteralmente distrutta. Non si era trattato di una semplice visione, stavolta. Lei aveva agito, le aveva mostrato la sua forza.

Giorgia continuava a pensare che non era riuscita a fermarla, non aveva potuto aiutare quella donna.

Simone aveva sentito la porta chiudersi e la chiamò dal piano di sopra.

«Tesoro, sei tu?».

Scese le scale.

«Oh santo cielo, Giorgia!».

Le corse incontro e l’abbracciò.

Giorgia si sciolse al suo tocco e pianse senza tregua sulla spalla del marito. Sentire il profumo del suo dopobarba, abbracciare quelle spalle larghe che amava e sentire il calore di un altro corpo la fece sentire meglio. Si rialzò e si strofinò il naso con il dorso della mano.

«Giò, tesoro, cosa ti è successo?».

«Ho visto un delitto!».

Simone sgranò gli occhi.

«Oh, piccola. Dobbiamo chiamare la polizia. Racconterai tutto a loro».

Simone si era alzato, ma Giorgia lo trattenne per un braccio.

«Cosa c’è?».

«Non posso. Non posso parlarne con loro. O almeno, non ancora».

«Cosa vuoi dire, Giò. Spiegati».

Simone si sedette accanto a lei e le prese la mano tra le sue.

Giorgia si sistemò meglio e lo guardò dritto negli occhi. Qualcosa nel suo sguardo era cambiato. Era diventato serio.

«Adesso devi ascoltarmi. Devi ascoltare tutto quello che dico, e soprattutto devi credermi!».

«Ma Giò, lo sai che io ti credo».

«No, Simo! Questa volta devi credermi».

Simone iniziò a sospettare di sapere a cosa poteva riferirsi, ma decise di non protestare e rimase in silenzio ad ascoltare il suo racconto, tenendole stretta la mano.

Di tanto in tanto annuiva, ma non proferì parola.

«Ti credo, Giò», disse infine.

Gli occhi di Giorgia si illuminarono di gioia.

«Dici... dici sul serio?».

«Sì, tesoro», e l’abbracciò.

«Quindi, cosa mi dici di fare? Come dobbiamo comportarci? Io ho visto quella donna cadere, ma non posso dire alla polizia che è stato un morto a spingerla. Anzi, lei non l’ha neppure toccata».

«Questo non ha alcuna importanza. Una donna è stata uccisa, e loro conoscono la storia».

«Sì, è vero. Hai ragione».

Adesso era Simone a darle forza. Era lui che la incitava ad andare avanti, e non dubitava più delle sue visioni. Lo adorò ancora di più per quello. Per lei aveva abbandonato i suoi pregiudizi. Era rimasto ad ascoltarla e le credeva. Una dimostrazione di vero amore.

«Li chiameremo subito. In questo modo potranno iniziare le ricerche del corpo. Certo, il tempo non è dei migliori. Con questa pioggia, il mare potrebbe già aver trasportato la donna lontano. Meglio non perdere tempo».

Simone si alzò per prendere il cellulare.

«Dov’è il mio tablet?», proruppe Giorgia.

Simone conosceva quello sguardo. Stava pensando a qualcosa. Avrebbe chiamato dopo.

«È lì, sul tavolo».

Giorgia si alzo, lo accese e tornò sul divano.

«Cosa vuoi fare?»

Lei non ripose.

Tornò alla cronologia del giorno prima e cercò il link del giornale che parlava della leggenda di Villa Teresa. Trovò l’articolo che le interessava e lo aprì. Scorse la pagina e si fermò su due foto. Si trattava dell’articolo sul delitto di Sara.



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