Mai piu’ senza di te by Penny Jordan

Mai piu’ senza di te by Penny Jordan

autore:Penny Jordan [Jordan, Penny]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788861836938
editore: HARLEQUIN MONDADORI
pubblicato: 2011-02-12T23:00:00+00:00


Georgia guardò ansiosa l’orologio della cucina.

Dove erano finiti Piers e Ben? Forse Ben era scappato e Piers lo stava cercando?

Chiuse gli occhi, immaginando la reazione di Piers a un comportamento simile.

«Oh, Ben!» sospirò. «Ti prego, comportati bene. Non combinare guai!»

Difendendo il cane, sapeva di avere irritato ancora di più Piers, rendendo più remota la possibilità che cambiasse opinione su di lei e... E si innamorasse di lei...

Balzò in piedi sentendo aprire la porta principale. Lo stomaco le si chiuse in una morsa; Piers non avrebbe mai fatto passare Ben per la porta principale dopo una camminata, rischiando che sporcasse con le zampe infangate gli eleganti tappeti della madrina.

«Dov’è Ben?» lo apostrofò quando lo vide entrare in cucina.

Al suo tono accusatorio, Piers ebbe un tuffo al cuore. Come avrebbe potuto spiegarle ciò che era successo? La paura che vedeva nei suoi occhi rispecchiava la sua preoccupazione per il cane. Lui era uno abituato ad avere sempre il controllo della situazione, ed era quindi un grosso colpo per il suo orgoglio dovere ammettere con Georgia, oltre che con se stesso, che in quel momento non poteva garantire per la sicurezza di Ben. Fu per questo, dovette riconoscere più tardi, che fece esattamente l’opposto di ciò che aveva pensato di fare.

«È questo tutto ciò di cui ti preoccupi?» le chiese sgarbatamente. «Dov’è il cane? Be’...»

Georgia avvertì un senso di colpa nel suo tono adirato.

«Gli è successo qualcosa, vero?» lo accusò. «Gli hai fatto qualcosa. Gli hai fatto del male...»

Piers aprì la bocca per difendersi, ma poi non parlò. Che cosa avrebbe potuto dire? Era effettivamente re sponsabile di ciò che poteva essergli successo, anche se non lo aveva messo in quella situazione deliberatamente.

Troppo ansiosa per l’assenza di Ben per interpretare correttamente lo sguardo negli occhi di Piers, Georgia decise che il suo silenzio lo condannava.

«Dov’è Ben? Che cosa gli hai fatto?» chiese con voce tremante, pensando al cane rinchiuso in una gabbia in qualche canile.

Non avrebbe permesso che accadesse una cosa simile! Piuttosto, avrebbe trovato il modo di tenere il cane con sé. Avrebbe trovato un’altra casa... Sì, se necessario, sarebbe stata lei a dare a Ben un rifugio piuttosto che...

«Dov’è?» chiese nuovamente in tono deciso.

«Non lo so» rispose Piers con voce incerta. Le lacrime che Georgia stava tentando di ricacciare indietro gli avevano provocato un nodo alla gola.

«Stai mentendo» lo accusò Georgia. «Lo hai portato in un canile o qualcosa del genere e lo hai lasciato lì... Solo perché è un po’ vivace e indipendente... Hai idea di come si senta un animale a essere abbandonato in questo modo?» infierì con voce rotta. «E di come si sentirà la tua madrina? Non te ne importa niente, vero? Non ti importa dei sentimenti di nessuno. A te importa solo delle tue preziose scarpe!»

«Per l’amor di Dio, stammi a sentire» gridò Piers, esasperato. «Non ho portato Ben in un canile, né l’ho abbandonato...»

«E allora dov’è?» chiese Georgia, guardandolo con espressione cupa.

«Vorrei... vorrei tanto saperlo» borbottò Piers.

Georgia rabbrividì. «Che cosa è successo?» chiese. «Se è scappato, probabilmente stava solo giocando.



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