Torbidi giochi by King Samantha ann

Torbidi giochi by King Samantha ann

autore:King, Samantha ann [King, Samantha ann]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858929711
editore: Harlequin Mondadori
pubblicato: 2014-12-21T23:00:00+00:00


13

Quando tornò al ranch, Blaine si spogliò e fece una lunga doccia corroborante, poi indossò un paio di bermuda e una maglietta. Benché non avesse appetito, andò in cucina a preparare la cena in segno di buona volontà, soprattutto per non rintanarsi nel suo studio.

Stava finendo di dare gli ultimi tocchi alle enchiladas di pollo quando sentì rientrare Meredith e Charlie. Con il cuore che aveva accelerato i battiti, si apprestò a dare la spiegazione che aveva ripassato mentalmente diverse volte mentre cucinava. Ma quando se li trovò davanti, dalle labbra gli uscirono solo due parole: «Mi dispiace».

Mentre Blaine si sentiva un perfetto idiota, Charlie spostò lo sguardo da lui a Meredith con aria incerta e nervosa, ma non aprì bocca. Lei invece agitò una mano come se con quel gesto avesse cancellato l’episodio di quel pomeriggio. «Non hai nulla di cui scusarti» lo rassicurò.

«Avrei dovuto allontanarmi appena mi sono accorto della vostra presenza, non avrei dovuto...» cominciò Blaine.

«No, avremmo potuto fermarci noi» intervenne Charlie, esitante.

Meredith alzò gli occhi al cielo, arrossendo. «Su, ragazzi, so che di solito sono le donne a voler parlare dopo avere fatto sesso, ma vi assicuro che io non ho alcuna voglia di discutere della cosa e analizzarla in tutti i particolari. Se proprio vogliamo chiacchierare, non possiamo cambiare argomento?» S’illuminò in volto, guardando Blaine. «Com’è andato il discorso? Raccontaci di come procede la campagna elettorale!»

Blaine la ignorò e si rivolse direttamente a Charlie. «Avresti potuto arrabbiarti con me e prendermi a calci. Perché non mi hai mandato via?»

Meredith indietreggiò verso la porta, camminando come un granchio oltre ad averne il colore. «Sapete che vi dico? Vi lascio soli così ve la vedete tra voi, tanto la mia presenza è perfettamente inutile, considerato che non mi date ascolto.» Si bloccò e guardò Charlie, preoccupata. «Non vorrai sul serio prenderlo a calci, vero?»

«Perché dovrei?»

«Che ne so? L’ha detto lui!» esclamò Meredith indicando Blaine.

«Stai tranquilla, non gli torcerò neanche un capello» sospirò Charlie.

«Bene» mormorò Meredith, poco convinta. «Allora vi lascio ai vostri discorsi da donne» aggiunse, ironica.

«Ehi, aspetta, Blaine ha ragione» la fermò Charlie. «Dovremmo parlarne.»

«Fate voi, io preferisco astenermi.»

«Dai, Meredith, dobbiamo decidere come comportarci in futuro, in circostanze simili o in altri casi...»

Esterrefatta, Meredith rimase per un paio di secondi a bocca aperta. «E perché?»

«Per essere sicuri che siamo tutti d’accordo.»

«Non è a questo che serve la parola d’ordine?» obiettò Meredith.

«Sì, ma...»

«Bene, allora la cosa è sistemata. Fine della discussione» dichiarò lei dandosela letteralmente a gambe.

Tuttavia non riuscì a fare più di un paio di passi prima che Charlie la raggiungesse con uno scatto fulmineo, l’agguantasse alla vita e l’attirasse a sé. Blaine non riuscì a sentire cosa le sussurrò ma, quando Charlie ruotò su se stesso voltandosi verso di lui, Meredith non era più rossa in viso per l’imbarazzo, ma per l’eccitazione. Aveva uno sguardo sensuale e torbido, le labbra dischiuse e il respiro affrettato. Blaine reagì istintivamente al chiaro invito stampato sul suo volto. Ogni cellula del suo corpo s’infiammò per lo stesso desiderio; gli batteva forte il cuore e smaniava dalla voglia di allungare una mano e toccarla.



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