Una sfida al destino (I Romanzi Passione) by Elizabeth Hoyt

Una sfida al destino (I Romanzi Passione) by Elizabeth Hoyt

autore:Elizabeth Hoyt [Hoyt, Elizabeth]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2021-12-29T12:00:00+00:00


10

Prima che il padre potesse avvisarla, Bet corse alla porta per aprirla. Ed eccola lì, la volpe, con un elegante cappello piumato in testa e appoggiata su un bastone da passeggio di ebano. “Buonasera” disse la volpe con il suo sorriso furbo. “Credo che tu sia la mia promessa sposa.”

Bet e la Volpe

— Spero che oggi il cuoco abbia preparato qualcos’altro oltre al pasticcio di carne — borbottò Messalina tra sé e sé mentre accompagnava Lucretia in sala da pranzo.

Quelle parole preoccuparono la sorella. — Il tuo cuoco cucina solo pasticci di carne?

— Ehm... sì.

— Ma... e i dolci? — insistette Lucretia come se fosse sul punto di morire di fame. — Torte, crostate, gelatine, budini...?

— Temo di no. Sta imparando >. Ieri ha cucinato delle uova strapazzate. Da solo. Devo soltanto assumere qualcuno che lo istruisca. Questo e... prendere dell’altra servitù.

Lucretia stava bofonchiando qualcosa come “niente scones a colazione” quando, nell’udire quell’ultima affermazione, si fermò di scatto. — Niente servitù?

— No.

— Niente di niente?

— La sguattera di cucina? — Messalina sentì il tono di scuse nella propria voce. Si schiarì la gola. — Oh, e gli uomini di Gideon, naturalmente.

Lucretia socchiuse gli occhi e Messalina rammentò all’improvviso quanto astuta fosse da bambina quando si trattava di vendicarsi. — Perché tutt’a un tratto chiami quell’uomo col suo nome di battesimo? Credevo che detestassi Hawthorne. Ho portato i nostri fratelli sin qui per salvarti.

— E io te ne sono grata. Hai fatto esattamente ciò che volevo da te. Il matrimonio però ormai è stato celebrato. Non sono certa che potrò essere salvata — aggiunse pensierosa.

Non ancora, almeno. Per la prima volta da ore, Messalina ricordò che voleva andarsene. Un brivido di paura le serpeggiò lungo la schiena. Non poteva dimenticare il suo progetto... non poteva non solo per lei ma anche per Lucretia.

— Ci deve pur essere un modo — replicò quella, testarda. — È da molto che progettiamo la fuga.

— Ssh. — Cauta, Messalina guardò in direzione della porta. Meglio evitare che gli uomini le sentissero. Fissò poi Lucretia che, a sua volta, la stava scrutando speranzosa. Sospirò. — Ho un’idea, ma dobbiamo aspettare un po’. Presto riceverò una parte della mia dote e allora potremo lasciare l’Inghilterra. — Provò un tuffo al cuore. Solo quel pomeriggio aveva promesso di aiutare Gideon.

Lucretia socchiuse gli occhi. — Perché Hawthorne ti darebbe tutto quel denaro?

No, non le avrebbe detto come si sarebbe procurata quei soldi. — Lascia che sia io a occuparmene. Gli ho detto che ti volevo qui e che ho fatto preparare una stanza tutta per te.

Quella notizia sviò con successo l’interesse della giovane. — Una stanza? Mia? Che cosa intendi?

— Una camera arredata di tutto punto per te... be’, quasi arredata... ma c’è un letto. L’ho posta come condizione a Hawthorne. — Messalina sorrise, felice di dare una buona notizia e di aver già comprato il necessario. — Prima di sposarlo gli ho detto che volevo che venissi a vivere qui e lui ha acconsentito. Non dovrai mai più stare con lo zio Augustus.



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