La caduta di Shannara - 3. Lo Stiehl letale by Terry Brooks

autore:Terry Brooks [Brooks, Terry]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2021-09-20T12:00:00+00:00

17

Nell’accampamento della Federazione, sulle sponde meridionali del fiume Mermidon, Ketter Vause si era alzato presto e si trovava seduto alla scrivania quando entrò Belladrin. Aveva fatto chiamare la sua aiutante di campo prima dell’alba perché la rabbia e l’impazienza gli avevano impedito di dormire e lo spronavano ad agire subito. Era irritante l’idea che Cor d’Amphere li avesse portati a quel punto, ma contava sul fatto che la sua testa sarebbe stata infilzata su una picca sopra le porte di Arishaig entro un mese. Aveva acconsentito a stipulare una tregua per guadagnare tempo. Dal punto di vista del re degli Skaar, significava che la Federazione aveva accettato i termini proposti da lui. Dal punto di vista di Vause, rappresentava l’opportunità di escogitare un modo per porre fine all’invasione una volta per tutte.

E credeva di averlo trovato.

«È molto presto» disse Belladrin, sbadigliando. Aveva i capelli arruffati e i suoi bei lineamenti erano ancora illanguiditi dal sonno. «Persino per te.»

«Voglio che tu rediga un accordo da consegnare al re degli Skaar. Deve assomigliare a quello che ci ha proposto, ma non essere identico. Un paio di variazioni saranno sufficienti. Voglio che suoni cortese, anche un po’ remissivo. Sei in grado di occupartene?»

Lei aggrottò la fronte. «Non hai intenzione di dargliela vinta, vero? Ti ha minacciato, primo ministro. Ti ha trattato come se tu non fossi nessuno.»

Vause la fissò. «Come lo sai?»

Belladrin si accigliò ancora di più. «Ero lì fuori e ascoltavo.»

«Oh, per tutte le Ombre. Che fine hanno fatto le buone maniere, signorina? Be’, devi capire una cosa: a volte è meglio lasciare che il nemico ti ritenga debole e malleabile. La principessa aveva un approccio più diretto, ci sfidava apertamente, ed era più probabile che mettesse in pratica le sue minacce. Quest’uomo, invece, per quanto possa sembrare spavaldo, è meno pericoloso. Si dà tante arie, ma non si preoccupa di valutare con cura la situazione. Non si rende conto che io sono stato un comandante dell’esercito della Federazione. Pensa di avere il coltello dalla parte del manico perché la sua gente può diventare invisibile. Si sbaglia. Gliela faremo pagare.»

Anche mentre lo diceva non poteva scordare il terrore che aveva provato in presenza del re degli Skaar, quando si era chiesto se le sue guardie fossero lì accanto a lui. Né quanto, dopo, si fosse vergognato di aver avuto tanta paura.

«Quindi non hai intenzione di acconsentire alle sue richieste?»

Vause scosse la testa lentamente. «Voglio che lui e ogni singolo Skaar siano annientati. Per riuscirci devo indurlo a credere di avermi già sconfitto. Ma mi occorre anche tempo per organizzare tutto ciò che serve.»

Lei sorrise. «Ora sì che parli come il primo ministro che conosco. Sono così contenta di essere venuta con te.»

Se l’era portata dietro per addestrarla, perché la riteneva sveglia, efficiente e molto capace. Lo colpivano la padronanza della strategia e la razionalità di cui dava prova. Belladrin era decisamente più in gamba di tanti comandanti e ministri del Consiglio di Coalizione, così a corto di buonsenso da risultare davvero imbarazzanti.

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