Le cronache degli Immortali by Wolfgang Hohlbein

Le cronache degli Immortali by Wolfgang Hohlbein

autore:Wolfgang Hohlbein [Hohlbein, Wolfgang]
La lingua: ita
Format: epub
editore: [eBL SAGHE 10]
pubblicato: 2014-11-04T16:00:00+00:00


XII

Parecchio tempo dopo raggiunsero l'edificio diroccato e infestato di erbacce che Abu Dun presumeva fosse il punto d'incontro indicato da Vlad. Andrej non era sicuro che fosse il posto giusto. Si arrampicarono sui muri in rovina alla ricerca di un punto da cui tenere d'occhio la zona senza essere visti. Il mulino non era stato distrutto in quella guerra, ma molto prima. Cespugli, erbacce e addirittura alcuni piccoli alberi avevano spinto le loro radici nelle crepe dei muri e nel pavimento di legno marcio.

«Non è un buon punto per incontrarsi.» Abu Dun diede voce a quello che pensava anche Andrej. «Se iniziano a perlustrare la zona alla ricerca dei soldati di Selic, è sicuro che arriveranno anche qui.»

«Ammesso che sia il posto giusto.» Andrej si guardò attorno a disagio. «Perché hai aggredito Vlad? Non era necessario. E comunque non era il caso di colpirlo così duramente.»

«Gli serve un alibi per far credere al suo signore che gli siamo davvero scappati», spiegò Abu Dun. «Inoltre sono convinto che finirà per tradirci, quindi se lo è meritato.» Si bloccò e indicò a sinistra. «Di là si scende.»

Non era la prima volta che Andrej restava sbalordito dalla vista acuta di Abu Dun. Nel punto indicato dal pirata riusciva a vedere solo un'ombra scura. Ma, quando si avvicinarono, notò due scalini di una scala di legno che scendeva in profondità. Quando Abu Dun vi salì, gemettero sotto il suo peso.

«Cosa aspetti, stregone?» chiese Abu Dun. «Hai paura che là sotto ci sia un vampiro?»

Rise della sua battuta e sparì velocemente verso il basso. Dopo un istante, risuonò il rumore di qualcosa che si frantumava e vi fu uno schianto violento. Un attimo dopo sentì Abu Dun imprecare nella sua lingua.

«Hai trovato il vampiro?» gridò Andrej divertito. «Oppure hai svegliato dal letargo un lupo mannaro?»

«Vieni qui a vedere, stregone», gridò Abu Dun di rimando. «E non ti dico dov'è lo scalino rotto.»

Andrej rise e scese la scala tenendo la testa bassa e avanzando con maggiore prudenza di Abu Dun. I gradini scricchiolarono ma tennero. Verso la fine della scala, annaspò nel vuoto con un piede, ma era preparato e non perse l'equilibrio. Arrivò in fondo, sempre tenendo la testa bassa, e gli sembrò di percepire un'ombra massiccia alla sua sinistra. C'era molto buio. Attraverso l'apertura rettangolare all'imbocco della scala e tra le fessure delle assi del soffitto della cantina penetrava una luce grigiastra, appena sufficiente per vedersi le mani. Andrej si alzò e imprecò quando sbatté la testa contro il soffitto basso, provocando una cascata di polvere.

Abu Dun rise divertito. «Ah, ecco cosa volevo dirti: stai attento perché il soffitto è basso.»

Dopo un po', il pirata cominciò a camminare rumorosamente e a spostarsi avanti e indietro.

«Coperte», esclamò improvvisamente. «Qui ci sono coperte e acqua. E qualcosa da mangiare… il tuo amico si è occupato di tutto.»

Andrej si mosse con passi brevi e prudenti nella direzione da cui proveniva la voce di Abu Dun. Tuttavia continuava a inciampare nella sporcizia e nelle macerie che coprivano il



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