Rouge by Mona Awad

Rouge by Mona Awad

autore:Mona Awad [Awad, Mona]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fandango Libri
pubblicato: 2024-05-09T22:00:00+00:00


17

Stanotte in Sala Trattamenti c’è un odore diverso. Ma è la stessa nebbia, le stesse campane e i rintocchi, la stessa donna dalla voce carezzevole con me nel buio rischiarato dai lumini. Che si sfrega sulle mani un olio inebriante mentre io mi sdraio sul lettino riscaldato e rido nell’attesa. Mi tiene sospese le mani sul naso e sulla bocca, con l’ordine di inspirare, tutto qui. Profondamente, prego. “Tre respiri profondi. Li rifaremo ancora insieme. Li facciamo tre bei respiri insieme?”

“Sì, la prego. E cos’è questo profumo, se posso chiedere? Apocalisse? Salvia?”

“Oh, questo è il nostro blend speciale.”

“Diverso dall’ultimo che mi ha proposto.”

“In effetti è un po’ diverso”, dice. “Allora, è pronta?”

E faccio sì con la testa. Sono pronta. Inizio a sentire la testa molto calda. E fragrante. Come pini in fiamme. In fiamme? Non depone benissimo. La piccola medusa bianca è accanto a me nella sua vaschetta. Non è più così piccola e pallida. È cresciuta dall’ultima volta. È diventata di un rossastro che dà l’idea che stia arrossendo dappertutto. “L’ultima volta siamo riuscite a eseguire un’estrazione piuttosto importante”, mi dice la donna attraverso la nebbia.

“Sul serio?”, chiedo, guardando la mia medusa pulsante. “Ma è fantastico, no?”

“Meraviglioso. Siamo state proprio brave. Allora, si è goduta il risultato?”

“Sì”, dico. Scoppio di pini ardenti. “Ora ho un bella Radiosità, vero?”

E la donna si limita a un sorriso. Perché di certo conosco già la risposta. La mia Radiosità ha portato trambusto tutta la notte. La donna in rosso non credeva ai suoi occhi quando stasera ho varcato le porte della casa, guidata dalla donna vestita d’argento, anche lei incredula. Se posso permettermi, Figlia di Noelle, ha detto la donna in argento, sei proprio fulgida ce soir. Nel salone era in corso una festa. Più grande dell’ultima volta. Ospiti in seta rossa e bianca e nera. Musica, col clavicembalo dominante, risuonava da qualche parte. Il lampadario era infuocato. Stasera eseguiremo una serie di trattamenti, mi ha avvisato la donna in argento, trascinandomi per la sala. Inclusi i tuoi, Figlia.

I miei?

Sei stata Selezionata. Bravissima, Figlia.

Bravissima, le facevano eco al mio passeggio. Tutti allarmati. Ammirati, cioè.

Bon Voyage, Figlia, mi dicevano. Qualcuno sorrideva. Qualcun altro invece non tanto. C’era addirittura chi mi gelava con lo sguardo.

Cara Figlia, ha sibilato una donna, chissà quanto ti senti emozionata e felice e privilegiata.

Sì, ho risposo a disagio. Mi sento proprio così.

La donna in rosso applaudiva con più convinzione degli altri. Stava ferma sul pianerottolo come quella prima notte e, mentre mi avvicinavo, si è coperta la bocca con la mano per lo choc. Possibile? Ha sollevato il binocolo da teatro. Di certo questa non può essere... proprio la nostra adorata Figlia?

Proprio lei, hanno detto i gemelli dietro i veli neri, fermi ciascuno a un suo lato.

In onore del tuo Viaggio di Bellezza, ha detto, porgendomi una flûte colma di stelle rosse. E per festeggiare il saldo dei debiti di Madre, naturalmente, mi ha sussurrato all’orecchio. L’ho guardata e mi ha strizzato l’occhio.

Avete saldato i debiti di



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