Sharpe Tess - 2014 - Lontano da te by Sharpe Tess

Sharpe Tess - 2014 - Lontano da te by Sharpe Tess

autore:Sharpe Tess [Sharpe Tess]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Thrillers, Suspense
ISBN: 9788865975572
Google: zlPEDQAAQBAJ
editore: Fabbri
pubblicato: 2017-01-10T23:00:00+00:00


5 dicembre: ricevuto biglietto di avvertimento. Il mittente è stato informato delle mie ricerche (Accidentalmente? Di proposito?).

20 dicembre: ricevuto il secondo biglietto. Terrò un profilo basso per un po’, per sicurezza.

Per un istante resto paralizzata da una rabbia feroce.

Perché doveva avere sempre tutti quei segreti? Avrebbe dovuto dircelo. Avrebbe dovuto rendersi conto di non essere invulnerabile. La odio per essere stata così imprudente. Per non essersi presa il disturbo di pensare a tutti noi, a chi si sarebbe lasciata dietro.

«Ecco cosa voleva dire il killer» sussurro. «Quella notte. Ha detto “ti avevo avvertita” prima di spararle.»

«Riceveva minacce e non ce ne ha mai parlato?» Kyle è sbalordito. «Se fosse vero, avrebbe almeno avvisato la polizia» aggiunge, ma capisco che non è così convinto. In fondo, sa di avere torto. Sta cercando di nascondere, di dimenticare la vera natura di Mina. Era come se vivesse a metà tra questo mondo e un universo tutto suo. E quando trasgrediva le regole era talmente bello fare parte di questo universo che finivi per stare al suo gioco, seguendola ovunque, solo per crogiolarti nella sua luce. «O almeno Trev?» suggerisce Kyle, quando io e Rachel non replichiamo. «Magari l’aveva detto a Trev.»

«Se gli avesse parlato delle minacce, fidati, non saremmo qui a discuterne» dico. «Mina sarebbe viva. Perché Trev l’avrebbe rinchiusa in camera e avrebbe chiamato subito la polizia. Ecco perché non gliel’ha detto. Ecco perché non l’ha detto a nessuno.»

Kyle guarda fuori dalla finestra, nel vuoto, e Rachel si morde il labbro spostando lo sguardo avanti e indietro tra noi due.

«Non sarebbe andata all’incontro, quella sera, se avesse pensato di incontrare la persona che le aveva scritto quei biglietti, però» dice Kyle, rompendo quella calma imbarazzante. Questa volta non c’è ombra di incertezza nella sua voce.

«Ne sei sicuro?» chiede Rachel, guardando più me che lui.

Sto per scrollare le spalle, ma Kyle mi batte sul tempo. «Sì» dice, con fermezza. «Ci sarebbe andata, ma non con Sophie. Se avesse pensato che fosse rischioso, se ne sarebbe uscita con una scusa per lasciare Sophie a casa.»

«Non mi trattava…»

«Non hai idea di quanto fosse preoccupata che tu ricadessi… me ne parlava sempre. Non ti avrebbe messa in pericolo.»

Il calore mi inonda le guance, e cala un silenzio pesante. Alla fine Rachel si schiarisce la voce.

«Quindi significa che non era qualcuno di cui sospettava» continuo.

«Non solo» dice Kyle. «Vuol dire che era qualcuno di cui si fidava.»

Certo, Kyle ha ragione. Mi fa star male il fatto che ci sia cascata. Che il killer si sia guadagnato la sua fiducia, l’abbia manipolata inducendola a incontrarlo quella notte, e che lei ci sia andata perché aveva fame di sapere.

«Non ci sono scansioni o fotografie di quei biglietti?» chiedo.

Rachel scuote la testa. «No. Eppure avrebbe dovuto tenerli, non credi?»

«Senz’altro» dico.

«Ma la polizia ha perlustrato la sua stanza» ribatte Kyle.

«Non così bene… se pensi che io ho trovato la chiavetta sotto le assi del pavimento…»

«Dovremmo tornarci, allora» dice Kyle.

«Non credo di poterlo fare» dico, sospirando.

«Perché no?» chiede Kyle.

«Trev» risponde Rachel, quando è chiaro che io non lo farò.



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