Sono difficili le cose belle by Matteo Nucci

Sono difficili le cose belle by Matteo Nucci

autore:Matteo Nucci
La lingua: ita
Format: epub
editore: HaperCollins Italia


VENTUNO

Estate al Villaggio Olimpico

(I problemi dell’adolescenza. Un giorno al Villaggio Olimpico. L’astuccio della nonna. I baci di Domitilla. Il pallone di Carlotta.)

«Vuoi andare dalle tue amiche, Ari? Mi sa che sei stanca.»

Quando le disse così, Arianna ebbe un soprassalto. Non si sentiva stanca, ma aveva improvvisamente paura. Si guardò intorno. Le cose erano tornate alla normalità. Si confondevano i sogni e i ricordi e in certi momenti le pareva tutto incomprensibile. Adesso però sentiva i suoni del parco, vedeva i bambini che sfrecciavano sulle loro biciclette, eppoi il bar era di nuovo animato sotto la luce calda del sole. Tutto era come doveva essere. Certo, il tempo non passava mai. Sembrava una favola quel pomeriggio eterno. Avrebbe voluto guardare l’ora. Pensò che la nonna poteva dirgliela. Se capiva tutti i suoi pensieri poteva dirle l’ora senza che lei tirasse fuori il telefono. Poi pensò che se la nonna leggeva i suoi pensieri, adesso doveva sapere che lei si domandava perché non le avesse già detto l’ora da sé, senza che Arianna lo chiedesse. E pensando le cose così ingarbugliate rimaneva in silenzio e non cercava il telefono.

«Io non lo so se ti va di stare ancora un po’ in giro o se non è meglio che io ti riporti dalle tue amiche» disse la nonna. «Ormai per te Arianna è arrivato il tempo in cui si sta più con le amiche che con i nonni. Sai come si chiama? Adolescenza. Adesso con tutti questi strumenti, con Internet e i telefoni e tutti i viaggi che fate, be’ è cambiato tanto nel mondo e l’adolescenza arriva prima. Tu quest’anno nella nuova scuola hai fatto passi da gigante e io l’ho visto benissimo. La prima media è importante, ma non credevo così tanto per te. E, guarda, lo so quel che hai detto a Natale. Mi ha fatto tenerezza. Che tu non vuoi crescere così in fretta. Così hai detto, vero? Però, sai, si cresce quando si cresce, c’è poco da fare.»

«Quando tu eri piccola, nonna, si cresceva meno in fretta?»

«Mah, Arianna, non lo so davvero, però immagino di sì. Io ho preso l’aereo presto perché papà mio ci lavorava. Te l’ho raccontato tante volte. Ma a quei tempi moltissime mie amiche non ci erano mai andate, non erano mai partite e i primi viaggi li hanno fatti passati i vent’anni. L’aereo era un sogno. Faceva anche più impressione e tutto era molto diverso. Costava tanto, si mangiava benissimo e non quelle schifezze che ti danno ora e te le fanno pure pagare. Ma vabbè non c’entra niente. Volevo dirti che voi, invece, quanti aerei avete preso già? Neanche li conti, vero? Hai compiuto dieci anni, Carlotta ne ha otto, Domitilla sei, eppure siete già state in Spagna, in Grecia, in Olanda, in Germania, non so in quanti altri posti, avete anche vissuto due anni a Berlino. Tutte cose che ti fanno cambiare. Vedere il mondo e viaggiare, che altro c’è di così importante? Eppoi, se viaggi bene, cresci molto più in fretta.



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