Tutta la vita che vuoi (Italian Edition) by Enrico Galiano

Tutta la vita che vuoi (Italian Edition) by Enrico Galiano

autore:Enrico Galiano [Galiano, Enrico]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788811603269
editore: Garzanti
pubblicato: 2018-04-18T22:00:00+00:00


14.

“Va bene: è arrivato il momento della verità”, pensa Clo.

Dire la verità è sempre pericoloso, perché è la cosa più difficile da credere. Anche per questo l’unica persona a cui l’abbia mai detta era Cosimo. Ma adesso è diverso. Adesso c’è qualcosa che la spinge a farlo. A non lasciar perdere. A non lasciarli andare via. E non è solo il fatto che la busta con i soldi ce l’abbia Filippo Maria.

«Mi date solo un minuto, un minuto solo?!»

E quei due vanno avanti.

«Per favore, vi chiedo solo un minuto! Se poi non cambiate idea va bene lo stesso, ma almeno vi ho detto quello che volevo dire!»

E quei due vanno avanti.

Allora Clo con uno scatto li raggiunge di nuovo e molla un calcio proprio all’altezza dell’interno del ginocchio di Filippo Maria, facendolo cadere a terra. Poi, rapidissima, gli toglie di mano la borsa con i soldi e si mette a correre in avanti.

«E adesso dove cazzo va?» chiede Filippo da terra. Accidenti, riesce a farsi menare anche dalle ragazze.

«Scapperà con i so-soldi», risponde Giorgio.

Poi, inspiegabilmente, quando già i due ragazzi si aspettano di vederla sparire all’orizzonte, Clo si ferma qualche metro più in là. E da lontano, nel bel mezzo di un campo lasciato a maggese, urla: «ALLORA: SE FOSSE CHE A ME FREGA SOLO DI ANDARMENE DA QUI, E CHE VI HO SOLO USATO, ADESSO SAREBBE IL MOMENTO DI FARLO, GIUSTO?».

Giorgio aiuta Filippo Maria a rialzarsi. Ha le scarpe eleganti da funerale sporche di terra, la cravatta slacciata e, vicino a lui, il suo amico si massaggia il ginocchio dolorante.

«Pe-pensi che basti così poco per fida…» prova a dire, ma stavolta la balbuzie non gli fa nemmeno finire la frase.

«Sì, cosa credi che siamo, due granduloni?»

Giorgio guarda Filippo Maria con la faccia stranita.

«Gra-granduloni?»

È probabile volesse dire «due grandi creduloni», ma chissà.

«LO SO CHE NON MI CREDETE PIÙ», fa Clo alzando la voce per fasi sentire, «E NON DICO CHE ABBIATE TORTO. NEMMENO IO MI CREDEREI. ANZI, IO FORSE MI PRENDEREI A CALCI E MI MANDEREI AFFANCULO. PERÒ SONO QUI ADESSO, E HO TUTTI QUESTI SOLDI E NON STO SCAPPANDO DA VOI. CI SARÀ UN PERCHÉ, NO?»

«Sicuro che c’è, ma dev’essere un’alta fregatura delle tue!» risponde Filippo Maria.

«Io vi chiedo solo di starmi a sentire un minuto. Un minuto solo! Vi lascio i soldi qui, per terra, e intanto me ne torno indietro. Se non vi va di credermi, potete riprenderveli e io me ne torno alla macchina!»

I due ragazzi la guardano senza rispondere.

«Allora? Mi lasciate spiegare adesso?»

Le rispondono entrambi con un cenno, come a dire: «Sentiamo, va’». Clo prende un sasso per fermare la busta e poi ritorna piano verso di loro.

«Eccomi qui», dice.

Si ferma a un passo da loro, li guarda negli occhi. Poi comincia: «Sì, vi volevo fregare! Vi ho visto lì con quella macchina, avevo bisogno di scappare, era da mesi che stavo solo aspettando l’occasione giusta, ma non trovavo mai il coraggio o il modo. E poi... quando ho visto voi in quella macchina ho



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