Un orco in societa by Lisa Henry & Sarah Honey

Un orco in societa by Lisa Henry & Sarah Honey

autore:Lisa Henry & Sarah Honey [Henry, Lisa & Honey, Sarah]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2023-04-04T22:00:00+00:00


Il suo lieve attacco di panico nel cortile fuori dalla lavanderia fu interrotto da uno spettatore inaspettato.

«Simon,» disse Millie, sbirciando intorno a un lenzuolo svolazzante, «perché sei seduto lì con la testa tra le ginocchia a fare rumori tristi?»

Simon si raddrizzò alzandosi in piedi. Sentì un po’ di vertigini e si aggrappò al muro del castello, solo per essere sicuro di mantenere l’equilibrio. «Io, uh… Non dovresti stare con un precettore o qualcosa del genere in questo momento?»

Millie lo guardò male come se lui l’avesse tradita, e si fuse di nuovo tra le lenzuola.

Un attimo dopo un uomo fece capolino dalla porta. «Millie? Millie?» Lo sguardo ristretto si posò su di lui. «Ehi, sguattero, hai visto Millie?»

Simon non si prese la briga di correggere l’uomo. «No,» mentì. «Non l’ho vista.»

Ignorò il modo in cui le lenzuola più vicine si incresparono e ridacchiarono.

L’uomo sbuffò e scomparve di nuovo dentro. Dopo alcuni secondi, quando fu chiaro che era sparito, il viso di Millie spuntò di nuovo. «Grazie. Ah, ciao, Pie!» disse in un punto da qualche parte sopra il suo orecchio sinistro.

Simon voltò la testa e scoprì che Pie aleggiava lì, abbastanza lontano da non averlo nemmeno notato nella sua corsa per lasciare la torre. Era l’ultima cosa che aveva bisogno di vedere, ma allo stesso tempo gli scaldò il cuore.

«Come mai è qui con te? Normalmente sta attaccato a Dave come la colla,» affermò Millie.

Pie trillò e si avvicinò, prima di atterrare sul suo avambraccio e strofinare il muso contro il tessuto. «Penso,» disse piano, «che Pie potrebbe essere geloso. Dave ha passato la mattinata cercando di insegnare a Bobo a volare.» Alla menzione di Bobo, Pie trillò e cinguettò indignato. Non aveva idea che un drago potesse mettere il broncio, ma Pie stava facendo proprio quello, accigliandosi come un anziano uomo la cui sedia accanto al fuoco era stata occupata da un giovane pivello. «È decisamente geloso di Bobo,» si corresse.

«È per questo che sei triste?» chiese Millie. «Che Bobo volerà presto? Cosa c’è di così triste?»

«È un Verde Orientale,» rispose Simon. «Quando imparano a volare loro…»

Gli sembrò di vedere un’ombra che si muoveva tra le lenzuola che svolazzavano dolcemente, ma quando alzò lo sguardo, aspettandosi di vedere di nuovo il precettore di Millie in agguato nelle vicinanze, non c’era nessuno.

«Loro cosa?» chiese Millie.

Simon sbatté le palpebre e scosse la testa. «Hai visto qualcosa?» Si fece avanti e spinse via un lenzuolo. «C’è qualcun altro…»

«Simon,» disse Sir Rufas, aggirando un lenzuolo ondeggiante. Teneva in mano un coltello e sfoggiava un sorriso altrettanto tagliente e pericoloso. «Non credo che ieri sera abbiamo finito il nostro discorso.»

Pie cinguettò in modo frenetico e si lanciò intorno alla sua testa. Le ali traslucide catturavano la luce del sole e formavano piccoli arcobaleni luminosi. Sir Rufas lo osservò con un luccichio negli occhi. «E guarda, sembra che il nostro piccolo amico abbia deciso di unirsi a noi. Una vera fortuna.»

Simon fece un passo indietro, e poi un altro.

«Simon? Cosa sta succedendo? Chi è quell’uomo?» chiese Millie con le mani sui fianchi.



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