Ascolta il tuo cuore by Sarah Dessen

autore:Sarah Dessen [Dessen, Sarah]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788854174313
editore: Newton Compton Editore
pubblicato: 2015-03-13T16:00:00+00:00

* * *

La mattina dopo, Owen ha aperto il programma con un pezzo techno che è andato avanti, senza scherzi, per otto minuti e mezzo pieni. Durante i quali mi sono detta che ero totalmente autorizzata a rimettermi a dormire, senza però riuscire a farlo.

«Questo era Prickle, con Velveteen», ha detto, quando è finalmente terminato. «Dal loro secondo album, The Burning, che è probabilmente uno dei migliori dischi techno mai realizzati. Difficile credere che alcune persone non amino questo genere, vero? Siete in ascolto di Gestione della rabbia. Avete una richiesta? Chiamateci al 555-WRUS. Parla Snakeplant».

Ho alzato gli occhi al cielo, ma non mi sono arresa. Anzi, ho ascoltato tutto il programma, com’era mia abitudine ormai, mentre Owen passava dei pezzi rockabilly, dei canti gregoriani e una canzone in spagnolo che ha descritto come «una sorta di Astrid Gilberto, ma non proprio». Per quel che voglia dire. A cinque minuti dalla fine, ho sentito le prime note di un pezzo che mi suonava familiare. Anche se non ero sicura di cosa fosse finché Owen non ha parlato di nuovo.

«Avete ascoltato Gestione della rabbia, sulle frequenze della vostra radio comunitaria, WRUS, 88.9. Oggi chiudiamo con una dedica a una nostra ascoltatrice regolare, cui vogliamo dire: senti, non vergognarti della musica che ti piace. Anche se, nella nostra umile opinione, non è neanche musica. Sappiamo perché sei andata al centro commerciale ieri. Alla prossima settimana!».

Solo a quel punto l’ho riconosciuta: era la canzone di Jenny Reef che avevano passato a ripetizione al centro commerciale il giorno prima. Appena è iniziata, mi sono seduta e ho preso il telefono.

«WRUS, radio comunitaria».

«Non sono andata al centro commerciale per sentire Jenny Reef», ho precisato. «Te l’ho detto ieri».

«Non ti stai godendo la canzone?»

«A dire il vero», ho detto, «sì. È molto meglio di tutti gli altri pezzi che hai passato».

«Molto divertente».

«Non sto scherzando».

«Ne sono sicuro», ha detto. «E, sinceramente, la cosa mi sembra incredibilmente triste».

«Almeno quanto il fatto che passi Jenny Reef durante il tuo programma. Cos’è, “tutti successi, zero chiacchiere”?»

«Voleva essere ironico!».

Ho sorriso, sistemandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. «Sì, l’importante è che ci credi».

Ha sbuffato sonoramente e il rumore ha riempito il ricevitore. «Abbiamo parlato abbastanza di Jenny Reef. Rispondi a questo: che ne dici del bacon?»

«Bacon?», ho ripetuto. «Che canzone era?»

«Non è una canzone, è cibo. Sai, il bacon? Derivato del maiale? Che sfrigola in una pentola bollente?».

Ho allontanato il telefono dall’orecchio, l’ho guardato e poi l’ho rimesso al suo posto.

«Che ne dici? Ti va?», mi ha chiesto.

«Mi va cosa?»

«Colazione».

«Adesso?», ho detto, dando un’occhiata all’orologio.

«Hai altri programmi?»

«Be’, no, ma…».

«Perfetto. Passo a prenderti tra venti minuti».

E poi ha riattaccato. Ho posato il telefono, poi mi sono voltata e mi sono guardata allo specchio sopra alla scrivania. “Venti minuti”, ho pensato. “Okay”.

In diciannove minuti e mezzo sono riuscita a fare una doccia, infilarmi qualcosa addosso e uscire sul portico di fronte casa, dove, quando Owen è arrivato sul viale, lo stavo aspettando. Whitney dormiva ancora, fatto che mi tornava comodo, perché mi evitava di dare spiegazioni che non avevo.

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