Bonjour Tristesse by Françoise Sagan

Bonjour Tristesse by Françoise Sagan

autore:Françoise Sagan
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
editore: Longanesi
pubblicato: 2014-09-13T16:00:00+00:00


CAPITOLO TERZO

IL giorno dopo mi avviai verso la villa di Cirillo, mi sentivo molto meno sicura di me, intellettualmente. Per festeggiare la mia guarigione, avevo bevuto molto a cena ed ero stata più che allegra. Avevo spiegato a mio padre che intendevo licenziarmi in lettere, frequentare gli studiosi, e che volevo divenire celebre e noiosa. Lui avrebbe dovuto sfoggiare tutti i tesori della pubblicità e dello scandalo per lanciarmi. Scambiammo idee ridicole e si rise come matti. Anche Anna rideva, ma non così forte, con una specie di indulgenza. Ogni tanto, non rideva affatto, le mie idee di lancio varcavano i limiti della letteratura e della semplice decenza. Ma mio padre era così palesemente felice di essersi finalmente ritrovato con me, coi nostri stupidi scherzi, che ella non diceva nulla. Infine, mi condussero a letto e mi rincalzarono. Li ringraziai con passione, domandando che cosa farei se non avessi loro. Mio padre non lo sapeva davvero. Anna sembrava avesse un'idea molto feroce su tale argomento, ma mentre la supplicavo di dirmela e lei si chinava su me, il sonno mi atterrò. A metà della notte, mi sentii male. Il risveglio superò tutto quanto conoscevo in materia di risvegli penosi. Le idee vaghe, il cuore esitante, mi diressi verso la pineta, senza vedere nulla del mare mattutino e dei gabbiani tutti sovraeccitati.

Trovai Cirillo sulla soglia del giardino. Si lanciò verso di me, mi prese fra le braccia, mi strinse con forza, mormorando parole confuse:

« Tesoro, ero tanto inquieto... È tanto tempo... Non sapevo che cosa facevi, se quella donna ti rendeva infelice... Non sapevo nemmen io che avrei potuto esser tanto infelice... Tutti i pomeriggi passavo davanti alla piccola cala, una volta, due volte... Non credevo di amarti tanto... »

« Nemmeno io », dissi.

Infatti ero sorpresa e commossa. Rimpiangevo di aver tanto mal di stomaco, così da non potergli dimostrare tutta la mia commozione :

« Come sei pallida », egli disse: « Ora ci penserò io a te, non ti lascerò più maltrattare. »

Riconoscevo la immaginazione di Elsa. Domandai a Cirillo che cosa aveva detto sua madre di lei.

« Gliel'ho presentata come un 'amica, un'orfana », disse Cirillo. « Del resto Elsa è una cara ragazza. Mi ha raccontato di quella donna. Trovo strano che con un viso così fine, così nobile, ella usi manovre da intrigante. »

« Elsa ha molto esagerato », dissi debolmente. « Volevo proprio dirti che... »

« Anch'io ho qualcosa da dirti », egli mi interruppe. « Cecilia, voglio sposarti. »

Fui presa da un momentaneo panico. Bisognava dire qualcosa, fare qualcosa. Se non avessi avuto quello spaventevole mal di stomaco...

« T'amo », disse Cirillo, nei miei capelli. « Smetto di studiare legge, mi si offre una posizione interessante... uno zio... Ho ventisei anni, non sono più un ragazzo, parlo seriamente. Che dici? »

Cercai disperatamente qualche bella frase insignificante. Non volevo sposarlo. L'amavo, ma non volevo sposarlo. Non volevo sposare nessuno. Ero stanca.

« Non è possibile », balbettai. « Mio padre... »

« A tuo padre ci penso io », disse Cirillo.



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