Chirù (Supercoralli) (Italian Edition) by Michela Murgia

Chirù (Supercoralli) (Italian Edition) by Michela Murgia

autore:Michela Murgia
La lingua: ita
Format: mobi
Tags: Foreign Languages, Contemporary Fiction, Literature & Fiction, Foreign Language Fiction, Italian
ISBN: 9788858420942
editore: Einaudi
pubblicato: 2015-11-09T23:00:00+00:00


Lezione undici

L’appartamento di Teresa era piccolo, ma caldo e pieno di angoli confortevoli: somigliava all’abbraccio in cui lei mi accolse. Era una donna alta e procace, che variava spesso il colore dei capelli e amava la bigiotteria vistosa in celluloide. Con un carattere diverso sarebbe forse apparsa volgare, invece la sua esuberanza aveva una forma di grazia che la rendeva seducente anche quando faceva qualcosa di apparentemente indiscreto. Chi ci vedeva insieme credeva fossimo amiche da sempre, ma in realtà c’eravamo conosciute per caso meno di dieci anni prima all’inaugurazione di una brutta mostra di scultura in cui la noia della situazione ci aveva spinte entrambe sul balcone a chiacchierare. Già mentre ridevo delle imitazioni con cui demoliva l’artista sentii di volerle bene, perché in quella sincerità spietata c’era tutto ciò che potevo temere di lei. Non avevo altre amiche per fare confronti. Per molti anni non mi ero fidata del mio sesso, guidata da un istinto di conservazione che mi aveva tenuta alla larga da chiunque provasse a usare con me i codici dei legami familiari. Tutte le donne che frequentavo non facevano altro che aspirare a sentirsi dire «Sei come una sorella», ma quella era la frase che mi faceva decidere di allontanarmi seduta stante. Teresa era diversa. La sera in cui ci eravamo conosciute mi aveva detto con sorpresa: «Sei stronza come me»: forse era arrivato il momento di fidarmi. In quei dieci anni era diventata la mia cassetta di sicurezza emotiva, la persona che della mia vita custodiva piú cose; che le avesse viste con i suoi occhi o solo assunte attraverso la mia narrazione, non mi aveva mai dato ragione di pentirmi di averle condivise con lei. Se mi comprendesse davvero non potevo saperlo con certezza, perché non esistevano sulla terra due indoli piú diverse delle nostre, ma Teresa apparteneva a quella rara specie di persone capaci di amare anche senza capire tutto. Non avevo invece dubbi sul fatto che mi considerasse una specie di telenovela vivente: in confronto alla sua quieta vita da professoressa di matematica e scienze, le mie vicende dovevano apparirle come stranezze esotiche davanti alle quali trasecolare. Non credo però che avrebbe fatto volentieri il cambio. Le piaceva aprirmi il cuore come una finestra, accogliere la mia tempesta e farsi amica dei miei tornado, ma ero certa che asciugasse il suo bel divano rosso e rimettesse ogni cosa a posto non appena mi chiudevo la porta alle spalle.

Benché l’appartamento fosse a ridosso di uno dei fronti caldi della vita notturna di Torino, non uscimmo praticamente mai, se non per sbirciare gli annunci dei saldi e comprare il cibo. Cucinare insieme era un rito che condividevamo di rado, e il Natale era l’occasione migliore per metterci alla prova con piatti ambiziosi che nessuna delle due avrebbe mai cucinato per sé. Anche se da almeno un lustro non avevo un legame abbastanza duraturo da poterlo definire relazione sentimentale, Teresa considerava la mia situazione come una pausa di solitudine transitoria. Per lei io ero



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