Clima, Storia e Capitale by Dipesh Chakrabarty

Clima, Storia e Capitale by Dipesh Chakrabarty

autore:Dipesh Chakrabarty [Chakrabarty, Dipesh]
La lingua: ita
Format: epub
editore: nottetempo
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Clima e capitale: storie congiunte

È difficile da umani avere un punto di vista sulla razza umana.

Jan Zalasiewicz, The Earth After Us

Il riscaldamento globale antropogenico mette in evidenza la collisione – o lo scontro – di tre storie che di solito, dal punto di vista della storia umana, si presume operino con ritmi così distinti e diversi da essere considerate, a tutti gli effetti, processi indipendenti gli uni dagli altri: la storia del sistema terrestre, la storia della vita che include quella dell’evoluzione umana sul pianeta, e la più recente storia della civiltà industriale (che per molti è la storia del capitalismo). Senza volerlo, gli umani si trovano ora a cavallo di tutte queste tre storie che operano su scale e velocità diverse. Lo stesso linguaggio che utilizziamo per parlare della crisi climatica è vittima di questo problema delle differenti scale temporali: umane e in- o non-umane. Si pensi alla frequentissima distinzione che facciamo durante le nostre conversazioni quotidiane tra fonti di energia non rinnovabili e “rinnovabili”. Noi consideriamo come non rinnovabili i combustibili fossili, ma Bryan Lovell – un geologo che ha lavorato come consulente per la British Petroleum e che è stato presidente della Geological Society di Londra – fa notare che i combustibili fossili sono rinnovabili se li pensiamo su una scala che è (come lui dice) inumana: “Tra duecento milioni di anni, una forma di vita che per qualsiasi motivo avesse bisogno di abbondante petrolio, scoprirebbe che molto se ne è formato a partire dalla nostra epoca”1.

Quando devono spiegare cosa significa il riscaldamento globale antropogenico, i paleoclimatologi sono costretti a raccontare una storia molto lunga. In primo luogo, c’è il problema delle prove. I campioni di aria (vecchia di oltre ottocentomila anni) contenuta nelle carote di ghiaccio sono stati fondamentali per stabilire la natura antropogenica del riscaldamento attuale2. Ci sono inoltre testimonianze del passato paleolitico nei fossili e in altri materiali geologici. Nel suo lucido libro sulle reazioni dell’industria petrolifera alla crisi climatica – non sempre né uniformemente negative – Lovell scrive che sono stati i geologi del settore a fornire le prove decisive che l’emissione dei gas serra rappresenta una seria minaccia per il futuro dell’umanità; proprio perché, capaci di leggere le profonde storie climatiche seppellite nei sedimenti rocciosi, sono stati in grado di vedere gli effetti “di un drammatico evento di riscaldamento avvenuto cinquantacinque milioni di anni fa”. Questo evento è conosciuto come Massimo termico del Paleocene-Eocene (PETM).

Un paragone tra il volume di carbonio rilasciato [allora] nell’atmosfera […] e il volume che noi rilasciamo oggi indica chiaramente che siamo di fronte a una grave crisi globale. Corriamo il rischio di ripetere quell’evento di riscaldamento globale avvenuto cinquantacinque milioni di anni fa, che sconvolse la Terra per centomila anni. E che accadde molto prima che ci fosse l’Homo sapiens ad accendere anche solo un falò3.

Il sottotitolo del libro di David Archer The Long Thaw: How Humans Are Changing the Next 100,000 Years of Earth’s Climate4 rende bene la misura in cui l’arco della storia geologica che spiega l’attuale crisi climatica si proietta nel futuro.



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