Giunio, di giugno by Giulia Savarelli

Giunio, di giugno by Giulia Savarelli

autore:Giulia Savarelli [Giulia Savarelli]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Edizioni Effetto
pubblicato: 2021-04-14T22:00:00+00:00


***

Ava credeva che quel giorno sarebbe stato il più felice della sua vita. Giunio c’era, ricoperto di raggi di sole e la stava aspettando. Ma un ragazzo si era fermato a pochi passi da loro, e anche lui pareva avere tanta fretta di incontrare gli occhi di Giunio. «Speravo che oggi la spiaggia fosse un po’ più tranquilla, invece è così affollata…» disse con sarcasmo guardando lo sconosciuto di sbieco.

Giunio non colse il suo sarcasmo. «Non c’è da preoccuparsi, un angolo tutto per noi lo troviamo di sicuro» rispose. Poi, li guidò verso la spiaggia.

Ava e il ragazzo lo seguirono in silenzio, una processione ammutolita che cercava di trovare un senso a quella situazione così fuori dal reale.

I due si presentarono una volta seduti su una piccola duna di sabbia: le strette solide delle loro mani, gli occhi pieni di fuoco e forse anche di ira. Giunio rideva, era felice e sembrava volesse divorare calore stringendo fra le sue dita manciate di sabbia bollente.

Troppe parole morirono nelle gole di Ava e Ludovico, vocaboli impiccati fra le loro corde vocali, non un suono, soltanto incendi che dialogavano attraverso i loro sguardi.

Giunio invece parlò molto. Si perse fra racconti e leggende che popolavano quella terra, la sua Calabria, e i due non facevano altro che innamorarsi di quella strana creatura ogni momento di più.

«Sapete, la storia che preferisco è accaduta proprio qua vicino.» Così dicendo puntò l’indice verso la città alta di Paola, là dove si erigeva il Santuario di San Francesco.

«Conoscete il Ponte del Diavolo?»

«No» risposero in coro gli altri due, con tono stizzito.

Erano stati spesso in quelle zone. Durante più di una gita scolastica avevano visitato l’interno del Santuario, pregando a mani giunte per qualche miracolo che non si sarebbe mai avverato. Eppure, nessuno aveva mai parlato loro di quel ponte.

«Si dice che San Francesco decise di chiedere aiuto a Lucifero per costruire un ponte. L’angelo caduto accettò, ma disse al Santo che avrebbe fatto sua l’anima di colui che per primo avrebbe attraversato la nuova costruzione. Quando i lavori furono ultimati, San Francesco tentò di prendersi gioco di Lucifero lasciando che fosse un cane ad attraversarlo per primo. Ciò suscitò l’ira del demonio, che colpì con forza la passerella: oggi è possibile notare un segno visibile sulla pietra, un po’ come una cicatrice».

Ava rifletté su quante cose ancora non conoscesse, su quanto avrebbe potuto apprendere. Desiderò che Giunio fosse per lei un mentore, che le sue braccia delicate avvolgessero tutto il suo corpo e lo riempissero di novità, di un sapere concesso a pochi.

«Adesso perché non andiamo a fare un bagno?» propose Giunio spezzando i pensieri di Ava.

Lei si mise in piedi e tese controvoglia una mano verso Ludovico. Lui la afferrò con le labbra corrucciate e tutti e tre si avviarono verso quelle acque agitate.

Fu un bagno lungo. Era impossibile non percepire il sale addosso a quei corpi quasi nudi che si dimenavano pur di restare a galla.

Piano piano la spiaggia si svuotò. Loro rimasero. Si sdraiarono sfiniti



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