Harlequin by Hamilton Laurell Kaye

Harlequin by Hamilton Laurell Kaye

autore:Hamilton, Laurell Kaye [Hamilton, Laurell Kaye]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Ro
editore: Nord
pubblicato: 2012-09-19T22:00:00+00:00


22

Con le mie gambe intorno ai suoi fianchi e con le mie braccia intorno alle sue spalle, mentre la mia bocca si nutriva della sua, Rafael mi trasportò vacillando per il corridoio fino alla porta, dove rischiò di cadere, e fu costretto ad aggrapparsi con le mani alla cornice. Subito dopo si affrettò a sostenermi con una mano, anche se non c’era pericolo che cadessi, a meno che non fosse lui stesso a staccarmi da sé con la forza. Annegavo nel sapore della sua bocca e nel profumo della sua pelle, fumo di legna e tenera, aromatica, appetitosa carne affumicata e salata. Sentivo il suo bisogno e sapevo che per lui era passato molto tempo: tanto bisogno, tanto potere, tanto a lungo negato. Era un banchetto in attesa di essere divorato. Questo, però, non fu un mio pensiero.

Crollammo contro la parete, oltre la soglia, e il suo peso mi schiacciò tanto dolorosamente da farmi gridare. Poi lui spinse così forte che pure attraverso i vestiti lo sentii duro e pronto. Di nuovo gridai, spingendo a mia volta contro di lui, nonostante i troppi indumenti tra noi, gemendo nella sua bocca, troppo bramosa per esprimermi a parole.

Strappatosi dalle mie labbra, Rafael mi afferrò il viso con una mano per immobilizzarmi e potermi scrutare. «I tuoi occhi sono fuoco blu.»

Non appena pensai che i miei occhi avrebbero dovuto essere castani, il potere di Jean-Claude spazzò via ogni esitazione, colmandomi la mente come mi colmava gli occhi, e lui parlò attraverso la mia bocca: «È un fuoco che arde soltanto per te, Rafael. Soltanto per te». In quel momento era vero. Volevamo soltanto Rafael, avevamo bisogno soltanto di lui.

Lo sentii sprofondare nei nostri occhi, e poi, per un momento, barcollare in avanti e appoggiarsi con una mano alla parete di pietra dietro di me, fissandoci negli occhi. Il suo viso non diventò inespressivo, in attesa di ordini, come tutte le altre vittime di vampiro che avevo visto. No, si colmò di bisogno e di desiderio, mesi e anni di rifiuto, e un attimo dopo lui mi strappò la camicetta, mi morse e mi succhiò il seno, tanto brutalmente da ritrarsi e cercare di liberarsi del nostro potere. Una minuscola favilla dentro di lui aveva paura di farci male.

Risi, in una strana mescolanza della risata di Jean-Claude e della mia, e per un attimo la mia risata scivolò sul corpo di Rafael, facendolo rabbrividire. D’improvviso lo azzannai, affondando i denti nella carne bruna e liscia del collo.

Lui mi afferrò per i capelli, strappandomi via dal morso sanguinante, poi mi baciò con tanta violenza da sbattere i denti contro i miei, strofinò le labbra sulle mie, e m’infilò la lingua in bocca, sentendo il sapore del suo stesso sangue. Mi lacerò i jeans lungo le cuciture con una forza che mi fece divincolare e gemere. Poi mi strappò le mutandine, e io, con un grido, mi strusciai contro la sua carne dura e bramosa, ancora irraggiungibile a causa degli abiti.

Mentre gridavo per la frustrazione, Rafael, con una sola mano si slacciò la cintura.



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