Il cane del diavolo by Vari (Gianni Pilo)

Il cane del diavolo by Vari (Gianni Pilo)

autore:Vari (Gianni Pilo) [Vari (Gianni Pilo)]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: horror, racconti, copertina
pubblicato: 1988-12-31T23:00:00+00:00


3.

Nel mese che seguì riuscì a tenere il bambino lontano da lui, e, ora con uno stratagemma ora con un altro, a passare almeno un'ora a notte ad accudire quel figlio che aveva saputo nascondere così bene.

Il fatto che lei continuasse ad agire affettuosamente nei riguardi del piccolo, che desiderasse ancora ardentemente l'arrivo della notte per poter stare con il suo bambino, lo sentiva come un fatto davvero eccezionale. Perché si rendeva conto di come stesse velocemente diventando non umana.

La sete di sangue che all'inizio l'aveva nauseata, era diventata ora una gioia notturna. Pregustava selvaggiamente il momento in cui avrebbe fatto una nuova vittima, e il piacere dell'attesa veniva superato solo dallo smisurato godimento dell'attacco e dall'ardore che provava nell'assaporare il sangue meraviglioso che sgorgava fresco e nello stesso tempo caldo.

Spesso uccideva anche quando era ormai sazia, per il solo piacere di farlo, e non provava nemmeno un briciolo di pietà né per la vittima né per i suoi cari prostrati dal dolore. L'umanità era carne da macello, esisteva solo come cibo per quell'esaltata confraternita dei non morti alla quale lei ora apparteneva.

Erano ormai svaniti tutti gli istinti e i sentimenti normali: tutti, eccetto due. L'amore immenso che nutriva per suo figlio... e la paura che aveva di lui. E la situazione richiedeva che lei giocasse d'astuzia.

Poco dopo la mezzanotte bussò alla porta del prevosto di un villaggio che si trovava esattamente dal lato opposto del bosco in cui lei aveva vissuto... ma dove sia lei che lui andavano spesso a nutrirsi.

Assonnato e scorbutico nel rispondere alla chiamata della donna, il prevosto rimase scioccato dalle sue tranquille parole che lo costrinsero a svegliarsi del tutto.

«Posso mostrarvi dove risiede il Maligno.»

Non impiegò molto a svegliare tutti gli abitanti del villaggio e a chiamarli a raccolta e, poco dopo, gli uomini la seguivano mentre lei li conduceva alla grande casa vuota. Con aglio e aconito chiusero ermeticamente tutte le uscite ad eccezione della porta d'ingresso, preoccupandosi di non lasciare traccia del loro lavoro.

Tenevano in mano le fascine pronte per essere accese. Ma nessuno si accorse di come la donna indietreggiasse di fronte a quegli ostici odori paralizzanti. .. né si avvicinasse mai a nessuno degli uomini che avevano le fascine tra le mani.

Attesero fino a poco prima dell'alba, poi furtivi si nascosero ancora di più nel folto del bosco quando un sommesso «sst!» dalle tenebre li avvertì che colui che temevano stava arrivando. Strinsero con più forza le loro armi quando lo videro arrivare e scendere la scala che portava alla cripta.

Attesero ancora, sempre più terrorizzati. Molti avevano abbandonato il campo... ma ne rimanevano ancora abbastanza.

Quando i primi raggi del sole illuminarono la radura, gli uomini strisciarono con circospezione per la lunga scala di pietra e poi fino alla tomba nascosta, che trovarono nel posto descritto dalla donna. Intimoriti, ma risoluti, l'aprirono. Coltelli d'argento furono sollevati e ricaddero. Una scure brillò nella semioscurità... e un liquido putrescente sgorgò a fiotti dal collo reciso. L'eco di un lamento funebre raggelò momentaneamente le loro anime, per poi svanire in lontananza, in remoti silenzi.



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