Il Marchio Del Diavolo by Cooper Glenn

Il Marchio Del Diavolo by Cooper Glenn

autore:Cooper, Glenn [Cooper, Glenn]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Ro
ISBN: 9788842916727
Amazon: B006MCVER8
editore: Nord
pubblicato: 2011-12-06T23:00:00+00:00


17

Londra, 1586

Il giovane lanciava occhiate nervose al giardino racchiuso da un muro di cinta e sovrastato da un gelso eccessivamente cresciuto, considerato il poco spazio a disposizione.

«A chi hai detto che appartiene la casa?» chiese Anthony Babington.

«A una vedova», rispose Marlowe. «Si chiama Eleanor Bull. Poley la conosce, è una di noi.»

Si trovavano a Deptford, sulla sponda meridionale del Tamigi. L'estate stava iniziando e i giorni precedenti erano stati fin troppo caldi e umidi. I fetidi vapori del fiume aleggiavano nell'aria, costringendo il delicato Babington a tenere un fazzoletto profumato sotto il naso. Aveva ventiquattro anni, era biondo e bellissimo persino col volto contratto nel sole del pomeriggio. Marlowe riempì di birra il bicchiere di Babington: la schiuma traboccò e colò sul tavolo di legno di quercia.

«Kit, devo ammettere che non riesco a capire come tu riesca a trovare il tempo di fare tutto quello che fai: studiare per ottenere il titolo di Magister Artium, scrivere poesie e dedicarti, come dire... a queste attività.»

Marlowe aggrottò la fronte, contrariato. «Non nego che le ore del giorno sembrino sempre troppo poche, ma riguardo al primo punto ho un accordo col rettore del Benet: posso assentarmi per determinati periodi, se riesco a rispettare i miei impegni accademici. Riguardo al terzo punto, mi dedico alle 'altre attività' perché la coscienza mi impone di farlo. Per quanto concerne il secondo, non scrivo poesie, ma drammi.»

Babington era sinceramente mortificato. «Non intendevo offenderti. Sono solo impressionato dalla tua solerzia e dai tuoi successi.»

«Ti inviterò alla prima», offrì Marlowe magnanimo. «Ora occupiamoci di faccende più importanti. Parliamo di come riportare la fede cattolica in Inghilterra. Parliamo della nostra cara regina Maria, di quella megera di Elisabetta e di cosa possiamo fare. Abbiamo sole, birra e la nostra reciproca compagnia.»

Si erano conosciuti tramite Robert Poley, uno degli uomini di Walsingham: non un adepto qualunque, ma un elemento di spicco. Astuto e crudele, si era iscritto all'università di Cambridge nel 1568 come sizar, ma non aveva ottenuto la laurea perché su di lui pendeva il sospetto di papismo, dal momento che si era rifiutato di pronunciare il giuramento di fedeltà alla religione della regina. Tuttavia non era stato così saldo nei suoi principi da rifiutare le lusinghe degli uomini di Walsingham. Ben presto era diventato uno degli agenti più abili del segretario di Stato, un informatore capace di infiltrarsi tra i congiurati papisti in Inghilterra e sul continente; talvolta si era persino fatto imprigionare volontariamente. Ripeteva che le carceri di Sua Maestà erano il posto migliore per incontrare cospiratori cattolici.

Quell'anno, durante la Quaresima, Poley aveva organizzato una cena tra giovani gentiluomini cattolici al Plough Inn, vicino a Tempie Bar, alla periferia occidentale di Londra. Tra gli invitati, vi erano Anthony Babington e due nuovi per cui Poley aveva garantito: Bernard Maude e Christopher Marlowe. Ingenuo e sfortunato, quella sera Babington era l'unico della compagnia a non essere al servizio di Walsingham.

Tra birra, vino e sussurri, Babington era stato messo al corrente dei vari progetti.

Maria Stuart, regina di Scozia, era prigioniera



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