Il sogno d'una notte di mezza estate by William Shakespeare

Il sogno d'una notte di mezza estate by William Shakespeare

autore:William Shakespeare [Shakespeare, William]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Drammi e Commedie, Shakespeare, Letteratura drammatica
ISBN: 9788817123402
Google: arJVAAAACAAJ
editore: Liber Liber
pubblicato: 2000-03-14T23:00:00+00:00


ATTO QUARTO

SCENA I

Nel bosco

LISANDRO, DEMETRIO, ELENA ed ERMIA giacciono addormentati

Entrano TITANIA e BOTTONE-testa-d'asino seguiti da FIORDIPISELLO, RAGNATELA, BRUSCOLO, GRANDISENAPE e altri elfi e fate; dietro di loro, non visto, OBERON

TITANIA —

(A Bottone)

“Vieni su questo letto

“a riposar tra i fiori,

“ch'io possa senza posa

“carezzar questa tua guancia pelosa,

“il tuo capo di petali di rosa

“adornare, e sommergere di baci

“codesti orecchi tuoi così procaci.”

BOTTONE —

Dov'è Fiordipisello?

FIORDIPISELLO —

Sono qua.

BOTTONE —

Fiordipisello, grattami la testa.

E monsù Ragnatela?

RAGNATELA —

Son qua anch'io.

BOTTONE —

Ah, monsù Ragnatela, buon monsù,

ti prego, prendi in mano la tua arma

corri da quel pecchione cosce-rosse

che sta ronzando su quel carro, ammazzalo,

e portami la borsa del suo miele.

Ma, monsù, non ti scalmanare troppo,

e bada specialmente, buon monsù,

che la borsa del miele non si rompa:

mi farebbe un po' senso in verità

vederti naufragare in mezzo al miele.

E monsù Grandisenape dov'è?

GRANDISENAPE —

Son qua.

(S'inchina più volte)

BOTTONE —

Dammi la mano, buon monsù,

e lascia stare tutti questi inchini.

GRANDISENAPE —

In che posso servirti?

BOTTONE —

Niente, niente,

solo dare una mano, buon monsù,

al nostro cavaliere Ragnatela

nell'aiutarlo a grattarmi la faccia.

Mi toccherà passare dal barbiere

perché mi sembra d'esser tutto pieno

d'una peluria fuor dall'ordinario;

io sono un ciuco tanto delicato,

e basta che mi pruda un solo pelo

che non posso tenermi dal grattarmi.

TITANIA —

Gradisci un po' di musica, amor mio?

BOTTONE —

Ho un orecchio discreto, per la musica.

Sentiamo un po' di tamburelli e nacchere.

TITANIA —

O vuoi dirmi, amor mio,

che cosa avresti voglia di mangiare?

BOTTONE —

A dir la verità, ho una gran voglia

d'una bella manciata di foraggio,

ed anche un po' di buona avena fresca;

ma, pensandoci bene,

mi pare di desiderar di più

un nannello di fieno: il fieno buono,

non c'è niente che eguagli il dolce fieno.

TITANIA —

Ho un ardito folletto tra il mio seguito

che andrà a cercarti le nocciòle fresche

saccheggiandone il nido allo scoiattolo.

BOTTONE —

Un paio di manciate di lupini,

ben stagionati, andrebbero anche meglio.

Ma ti prego, di tutta la tua gente

fa' che nessuno venga a disturbarmi:

sento una certa esposizionenota 68 al sonno.

TITANIA —

Dormi pure tranquillo, amore mio,

ch'io ti terrò tra le mie braccia avvolto.

Voi, Fate, allontanatevi

e rimanete quanto più distante.

(Le Fate escono)

(Bottone si stende a terra, tra le braccia di Titania)

Così s'avvince tenero il convolvolo

al caprifoglio in un gentile amplesso,

così inanella l'edera dell'olmo

le sugherose dita… Oh, quanto t'amo!

O, quanto son di te innamorata!

(Si addormentano)

Entra PUCK

OBERON —

(Venendo avanti)

Salute, Robin. Vedi che spettacolo?

Delizioso! Comincio quasi quasi

ad avere pietà del suo delirio.

L'ho incontrata nel bosco, poco fa,

che andava in cerca d'amorosi pegninota 69

da offrire a questo orribile zuccone.

L'ho sgridata, e ci siamo bisticciati;

aveva incoronato proprio allora

quelle pelose sue tempie asinine

d'un serto d'olezzanti fiori freschi;

e stille di rugiada mattutina

quali si vedon tremule sui bocci

come lucenti perline d'oriente,

se ne stavano a luccicar negli occhi

di tutti quei graziosi fiorellini

simili a tante lacrime di pianto

per la vergogna di trovarsi là.

Dopo averla coperta di ridicolo

come meglio m'è parso, mentre lei

mi supplicava, con teneri accenti,

ch'io le mostrassi un po' di comprensione,nota 70

l'ho richiesta di darmi quel fanciullo;

ed ella me l'ha subito concesso,

ed ha spedito uno dei suoi elfi

a prenderlo e scortarlo alla mia pergola,

la mia dimora nel regno incantato.

Ed ora che ho il ragazzo,

posso rimuovere dagli occhi suoi

questa esecrabile imperfezione.

E tu, da bravo, Puck,

dal



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.