La mummia by Levithan David

La mummia by Levithan David

autore:Levithan David
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 1999-05-14T16:00:00+00:00


11

"No!" gridò l'egittologo, svegliandosi di soprassalto e vedendo che Evelyn stava leggendo il Libro dei Morti.

"NO! NON DEVI!"

Ma era troppo tardi. Da lontano già proveniva un rumore lacerante, come di un sibilo, che si avvicinava sempre più: il ronzio inequivocabile delle... locuste.

Le piaghe erano iniziate.

Le cavallette assalirono il campo, compatte come un macabro muro, un'immensa massa d'insetti. Sembravano graffiare l'aria stessa con le loro ali viscide. Beni e gli americani cercarono di raggiungere il tempio, O'Connell, Evelyn e Jonathan corsero verso l'apertura che avevano scoperto in precedenza. Non riuscivano a vedere bene dove stessero andando, dal momento che gli sciami di locuste avevano spento il fuoco e oscurato la luna. Gli insetti si infilavano tra i capelli e nei vestiti: per quanti riuscissero a scacciarne, ce n'erano sempre di più... di più... di più.

O'Connell, Jonathan ed Evelyn si precipitarono giù per il labirinto, facendosi strada tra gli insetti. Finalmente, a un certo punto del corridoio riuscirono a liberarsi dalle locuste. Ora potevano aprire la bocca e parlare senza correre alcun rischio.

"Avete visto?" disse ansimando Jonathan. "Cavallette! Miliardi di cavallette!"

"Si tratta di una delle piaghe, giusto?" aggiunse O'Connell. "Quella delle locuste!"

Evelyn non ne era convinta. Si rifiutava di credere che la maledizione fosse vera. C'erano mille altre spiegazioni per quell'invasione di locuste.

"Non è una piaga", assicurò agli altri. "E' un fatto generazionale. Ogni certo numero di anni, in Egitto, si verifica una riproduzione sproporzionata di locuste, che prendono tutte il volo."

Ecco una spiegazione plausibile: Evelyn era soddisfatta di sé.

La ragazza poggiò il piede su qualcosa di viscido.

O'Connell abbassò la torcia.

L'intero pavimento era coperto di rane.

"Certamente", disse O'Connell. "E di queste che dici?"

Evelyn era ammutolita. Lei e gli altri fuggirono di corsa. Le torce riuscivano a malapena a illuminare il corridoio. Evelyn non riusciva più a orientarsi; si stavano addentrando nel labirinto o stavano ritornando verso l'uscita? Stava per chiederlo a O'Connell... quando all'improvviso la terra tremò.

Un cumulo di sabbia si sollevò di fronte a loro, mentre il pavimento cominciò a incurvarsi.

Che cosa sta accadendo? si chiese Evelyn.

Subito dopo ebbe la risposta. Uno sconvolgente sciame di scarabei uscì dal cumulo formato dalla sabbia. Una massa brulicante di orrendi insetti che si muoveva verso di loro... Evelyn gridò. Jonathan gridò. O'Connell era sul punto di gridare, ma pensò bene di impiegare tutte le sue energie nella fuga. Un attimo dopo, O'Connell, Evelyn e Jonathan stavano correndo via a gambe levate.

Gli scarabei, tuttavia, non li lasciavano andare. I tre esploratori si facevano strada lungo il labirinto, ma avevano gli scarabei alle calcagna. Non era normale che quegli insetti corressero così forte... e questo spaventò Evelyn ancora di più.

A un certo punto, di fronte a loro videro una scala. O'Connell saltò su uno scalino, cercando di evitare lo sciame. Con un balzo, Jonathan lo raggiunse. Evelyn non si unì ai due. Trovò rifugio invece all'interno di una grotta, dall'altro lato della scala. Gli scarabei passarono accanto a loro senza vederli. Il rumore che facevano era uno dei peggiori che Evelyn avesse mai udito, un rumore



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