L'arte di correre sotto la pioggia by Stein Garth

L'arte di correre sotto la pioggia by Stein Garth

autore:Stein Garth
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: eBookLove - eBL 062
pubblicato: 2012-01-15T16:00:00+00:00


27

Trascorsero sei mesi, ed Eve era ancora viva. Poi sette mesi. Poi otto. Il primo maggio, Denny e io fummo invitati a cena a casa dei Gemelli; una cosa insolita perché era lunedì sera, e Denny non mi portava mai a trovarla durante la settimana. Un po’ a disagio, restammo in soggiorno con il letto d’ospedale vuoto, mentre Trish e Maxwell preparavano la cena. Eve non c’era.

Percorsi il corridoio in avanscoperta, e trovai Zoë che giocava in silenzio nella sua stanza. Lì da Maxwell e Trish la sua stanza era più grande di quella che aveva a casa, e c’era tutto quello che una bambina potesse desiderare: bambole, giocattoli, copriletto e lenzuola ornati di gale e nuvolette dipinte sul soffitto. Zoë era presa dalla sua casa di bambole e non mi vide entrare.

Per terra notai dei calzini arrotolati che dovevano essere caduti quando avevano sistemato i vestiti puliti nel cassettone, e con un balzo li afferrai. Invitandola a giocare, li lasciai cadere ai suoi piedi e diedi dei colpetti con il naso, piegai le zampe anteriori a terra e mi abbassai, il posteriore in alto e la coda diritta: il segnale universale per dire «Giochiamo!». Ma lei mi ignorò.

Allora ci riprovai. Afferrai i calzini, li lanciai per aria, li colpii con il muso, me li ripresi, li lasciai cadere di nuovo ai piedi di Zoë e guardai giù. Io ero pronto per giocare a Enno-Pendi, ma lei no. Li scansò con il piede.

Abbaiai: era l’ultimo tentativo. Lei si voltò e mi guardò seria.

«È un gioco da bambini» disse. «Io adesso devo essere grande.»

La mia piccola Zoë un’adulta, alla sua tenera età. Che tristezza.

Deluso, mi avviai lentamente verso la porta e mi voltai a guardarla da sopra la spalla.

«A volte succedono delle cose brutte» disse tra sé. «A volte le cose cambiano, e anche noi dobbiamo cambiare.»

Non erano parole sue, e non sono sicuro che ci credesse, né tanto meno che le capisse. Forse le stava imparando a memoria perché sperava contenessero la chiave del futuro incerto che la attendeva.

Tornai nel soggiorno e restai ad aspettare insieme a Denny, finché finalmente Eve emerse dal corridoio che portava ai bagni e alla camera. L’infermiera, che nei momenti di pausa sferruzzava come un’ossessa con quei ferri di metallo che stridevano in modo così odioso da farmi diventare matto, la stava aiutando a camminare. Ed Eve era uno splendore. Indossava uno stupendo vestito lungo, blu scuro, con un taglio particolare. Aveva al collo quel bel filo di piccole perle di fiume giapponesi che Denny le aveva regalato per il loro quinto anniversario, e con quel trucco e quei capelli, che le erano cresciuti quel tanto da poterli sistemare in qualche modo, aveva un’espressione raggiante. Anche se per percorrere la passerella aveva bisogno di assistenza, sempre di passerella si trattava, e Denny le riservò una standing ovation.

«Oggi è il primo giorno che non sono morta» ci annunciò. «Dobbiamo festeggiare.»

Vivere ogni giorno come se fosse stato strappato alla morte, ecco cosa vorrei. Gioire della vita come ne gioiva Eve.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.