Linea di Cristallo by Anne McCaffrey

Linea di Cristallo by Anne McCaffrey

autore:Anne McCaffrey
La lingua: ita
Format: mobi, epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Il birraio la fece alzare prima dell’alba, col suo trattore fluttuante che ronzava fuori dalla veranda. Lei si vestì da lavoro come lui le aveva consigliato e con gli stivali combinati, e intrecciò strettamente i capelli sul capo. Nella parte iniziale del loro viaggio, Trefoil si annidava nelle sabbie arcuate di una baia a forma di zoccolo di cavallo gigante, con le colline alle spalle. La foresta pluviale che era quasi impenetrabile si stendeva fin sulle colline, mandando fetide strisce attraverso l’acida strada nel vano tentativo di coprire quella galleria fatta dall’uomo verso l’interno più secco.

Biyanco era di buona compagnia, a volte silenzioso, altre volte ciarliero ma interessante. Fece una sosta sul lato opposto della prima serie di colline per i camion e gli scalatori. Nessuno dei ragazzini e delle ragazzine lì sembravano abbastanza vecchi da assentarsi da scuola, pensò Killashandra. Tutti portavano coltelli lunghi quanto le loro gambe in foderi legati alla schiena. Tutti indossavano le tute e gli stivali combinati con i ramponi per l’arrampicata sugli alberi.

Chiacchieravano e cantavano, lasciando penzolare le gambe dai camion mentre il trattore si librava sulla strada acida. Occasionalmente uno di loro brandiva un coltello, tagliando una striscia impertinente che si avvicinava a un camion.

Biyanco salì ben più in alto del livello del mare sull’acida strada tortuosa finché alla fine rallentò, scrutando il lato della strada. Cinque chilometri dopo diede in un’esclamazione e girò il trattore a sinistra, con le mani occupate su quadranti e interruttori. Ad un grido d’allarme ogni scalatore tirò indietro le gambe nei camion. Delle flange, che penzolavano verso il basso, apparvero lungo i piani di carico dei camion e l’acido iniziò a gocciolare da esse. Venne spruzzato fuori, ben oltre il bordo anteriore del trattore fluttuante, dissolvendo la vegetazione. All’improvviso il fluttuante si fermò, come cercando di spingere contro un’invisibile barriera. Biyanco spinse dei pulsanti, chiuse un interruttore, e a un tratto il trattore fluttuante si spostò dolcemente in una nuova direzione.

«Possiedo questo lato della montagna, sai,» disse Biyanco, lanciando un’occhiata a Killashandra per vedere l’effetto di quest’affermazione. «Ah, pensavi fossi solo un barista, vero? Ti ho sorpreso, non è così? Ha!» Il piccolo uomo era compiaciuto.

«È vero.»

«Ti sorprenderò ancora prima che la giornata finisca.»

Alla fine raggiunsero la loro destinazione, una radura di cemento armato con edifici antiacido che ospitavano le unità di produzione e alloggi temporanei. Gli scalatori che aveva scortato andarono più avanti, inviando i camion su piste automatizzate, sei scalatori per camion. Evidentemente avevano lavorato per lui in precedenza e nelle stesse squadre, per cui lui diede loro un minimo di istruzioni prima di congedarli per la raccolta.

Poi mostrò a Killashandra l’interno dello stabilimento e le parlò brevemente delle attività.

Ogni squadra si occupava di un diverso frutto, le disse. Il segreto di un buon harmat stava nell’attenta proporzione e nella miscela della frutta matura raccolta. C’erano tante miscele di harmat quanti pesci nel mare. Il suo aveva reso famoso il Golden Dolphin; che era il motivo per cui così tanti su Armagh frequentavano la sua osteria.



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