Quantum by De Serventi Dean

Quantum by De Serventi Dean

autore:De Serventi Dean [Dean, De Serventi]
La lingua: eng
Format: epub, mobi
pubblicato: 2013-03-24T16:00:00+00:00


254 Washington Road, West Palm Beach, Florida

13 febbraio, ora locale 01:35

Dan uscì dalla stanza in silenzio e si avviò verso la cucina per prendere qualcosa di fresco da bere. Pavel russava come un locomotore e lui, nonostante la stanchezza, non riusciva a prendere sonno. Mentre attraversava il salone al buio udì una voce ferma e leggermente minacciosa che domandava: - Dove stai andando dottore? -.

Foster trasalì e vide una sagoma scura, seduta sul pavimento, i cui contorni erano definiti dalla fioca luce che illuminava il giardino. Ricordandosi di Midori si riprese dallo spavento.

- Oh, ho solo bisogno di qualcosa da bere. -

- Scusami, non volevo spaventarti. E' solo che dobbiamo stare molto attenti. - Disse lei senza muoversi.

Dan prese una bottiglia di acqua dal frigorifero e si sedette sul divano del salone senza accendere la luce. Midori era seduta in posizione di loto ad occhi chiusi con il viso rivolto verso la vetrata che si apriva sul retro della casa. Foster si rese conto solo in quel momento che la donna gli stava dando le spalle. L'aveva sentito passare senza vederlo.

- Ti disturbo se sto un po' qui? Sono stanco morto ma non riesco a prendere sonno. - Disse a bassa voce.

- Nessun problema. - Rispose lei senza aprire gli occhi.

Dan la guardò di sottecchi. Il suo profilo era perfetto. La tuta nera attillata le metteva in risalto un fisico sodo ed atletico.

- Perché mi guardi? Ti rendo nervoso? - Chiese ad un tratto Midori.

Foster sussultò.

- No, no… è che… è che sembra che tu abbia gli occhi anche dove non ci sono. Come fai? - Domandò imbarazzato Dan.

Lei sorrise e, finalmente, lo guardò.

- Non sono una strega, se è questo che intendi. Lo può fare chiunque con un po' di allenamento. Io sono stata iniziata alle arti marziali all'età di tre anni. -

- Wow! Quindi sono… -

- Trentadue anni e mezzo che pratico. Complimenti! E' stato un modo molto delicato per chiedere l'età di una signora. -

Foster ridacchiò sempre più imbarazzato.

- Ti assicuro che non era mia intenzione… -

- Ehi, rilassati! Stavo scherzando. - rise lei e continuò, - Coraggio, chiedimi quello che vuoi chiedermi. -

Dan guardò la bottiglia d'acqua con aria ebete.

- Credo che tu voglia sapere se è vero che ho ucciso gli uomini che vi hanno assalito. O mi sbaglio?-

“No, cazzo, sembra che tu non sbagli mai.” Pensò Foster ma si limitò a scrollare le spalle.

Lei girò il viso verso la vetrata.

- Non sono i primi. E non saranno gli ultimi se non riusciamo a mettere un po' di distanza tra noi e loro. -

- Che… effetto… fa? Voglio dire, sono abituato a vederne di morti. Ne ho visti a centinaia, specialmente da quando lavoro nelle O.N.G. Ma io cerco di strappare la gente alla morte e non riesco a capire che effetto può fare togliere la vita a qualcuno. Scusa la domanda poco intelligente. -

A Midori non sembrava per niente una domanda stupida, anche perché nessuno gliel'aveva mai fatta. Era piuttosto la risposta ad essere difficile.



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