Stregaverde by Susan Cooper

Stregaverde by Susan Cooper

autore:Susan Cooper
La lingua: it
Format: mobi, epub
Tags: Mystery, Americana, Ragazzi, Fantasy, Narrativa, Il risveglio delle tenebre, Romanzo, Avventura, Inglese
ISBN: 9788804576334
editore: MyBookLibrary
pubblicato: 2010-11-23T23:00:00+00:00


7

Si erano tuffati nell’acqua come uccelli marini, senza lasciar traccia sulle grandi onde dell’Atlantico. Giù, tra i flutti, nella fioca luce verde, pur respirando come respirano i pesci, sfrecciavano come lampi di luce, a una velocità che nessun pesce potrebbe mai raggiungere.

Si spinsero per miglia e miglia in fondo agli abissi. Il mare era pieno di rumori, sibili, gemiti, schiocchi, con una serie incalzante di colpi, simili a cannonate, quando banchi di pesci allarmati si allontanavano rapidamente dal loro percorso. L’acqua diventava sempre più calda, verde giada, trasparente. Guardando in basso, Will vide molto sotto di lui un vecchio relitto: mozziconi di alberi e ponti divelti, divorati dai tarli.

Dalla massa di sabbia che copriva lo scafo spuntavano un vecchio cannone incrostato di coralli e due teschi bianchi ghignanti. Forse sono stati uccisi dai pirati, pensò Will: distrutti, come tanti uomini, non dalle Tenebre o dalla Luce, ma da esseri della loro stessa specie…

Sopra le loro teste giocavano i delfini; grandi squali grigi giravano in tondo, guardando incuriositi i due Vetusti che filavano velocissimi. Scesero sempre più in profondità, fino alla zona crepuscolare, quello strato in penombra dell’oceano raggiunto a malapena dalla luce del giorno, dove i pesci, lunghi e sottili con grandi bocche, strani pesci dal corpo piatto, con occhi telescopici, ii splendevano di fredda luce propria.

Finalmente arrivarono in fondo al mare, che ricopre la maggior parte della superficie terrestre, più di ogni terra, prato, bosco, montagna o deserto; nella fredda oscurità, dove nessuna creatura umana può sopravvivere. Era il mondo della paura e dei tradimenti, dove ogni pesce mangia l’altro, dove la vita è aggressione selvaggia e terrore. Will vide un pesce enorme, simile a un rospo, dal cui dorso partiva una sorta di canna da pesca dalla punta luccicante, sospeso con crudele allettamento su una bocca enorme e piena di denti. Vide una spaventosa creatura con una bocca enorme che pareva un imbuto con un coperchio, e un corpo sottile che terminava in una coda a frusta. Accanto a questo, il corpo di un altro pesce cominciò a gonfiarsi orribilmente, quando un altro, più grosso, scomparve dimenandosi nella bocca-trappola. Will rabbrividì.

— Non c’è luce — disse a Merriman, mentre sfrecciavano oltre. — Non c’è gioia. Non c’è altro che paura.

— Questo non è il mondo degli uomini — ribatté Merriman. — È il regno di Tetide.

Perfino negli abissi più bui sapevano di essere osservati e seguiti, in ogni momento, dalle creature di Tetide, invisibili anche agli occhi di un Vetusto. La Signora del Mare veniva avvertita con molto anticipo dell’avvicinarsi di qualcuno. Lei aveva i suoi metodi. Più vecchia della terra, più vecchia dei Vetusti, più vecchia della specie umana, governava il suo regno di onde come aveva fatto dall’inizio del mondo: da sola, e in modo assoluto.

Raggiunsero una grossa fenditura sul fondo del mare, nel punto più profondo dell’oceano. Un sottile strato di fango rossastro ricopriva il fondale. Sebbene avessero lasciato ogni residuo di luce molte miglia indietro, un diverso chiarore illuminava l’acqua nera, consentendo loro di vedere come creature degli abissi.



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