Biscotti, dolcetti e una tazza di tè by Vanessa Greene & M. Ricci

Biscotti, dolcetti e una tazza di tè by Vanessa Greene & M. Ricci

autore:Vanessa Greene & M. Ricci
La lingua: ita
Format: mobi
ISBN: 9788854152830
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2013-03-24T23:00:00+00:00


Capitolo 21

JENNY

Non c’era niente capace di distogliermi dai miei problemi quanto una delle emergenze di Chloe. Quel pomeriggio c’eravamo appartate in un ufficio vuoto, con delle tazze di tè caldo e alcuni biscotti al Bourbon che avevo sgraffignato dalla credenza dell’ufficio.

«Mio padre compie sessant’anni. È una ricorrenza importante, Jen», disse Chloe, trattenendo a stento le lacrime.

«Eh sì, direi proprio di sì», risposi, poggiandole una mano sulla spalla. Detestavo vederla in quello stato.

«Mi sono resa conto che Jon non capirà mai di cosa ho bisogno, Jen. Sa della festa di papà da mesi, e ora mi dice che deve andare all’addio al celibato di Ravi. È finita. È assolutamente finita».

Il mascara sbaffato stava a Chloe meglio che a chiunque altro. Non era elegante, ma visto di sfuggita sembrava più un trucco anni Sessanta che il risultato delle sue pene d’amore.

Le passai un biscotto.

«Perché mi guardi così?», domandò Chloe, perplessa. «E comunque, so che sono ancora giovane». Poi, con sguardo accigliato, aggiunse: «A venticinque anni si è ancora giovani, vero?».

Io annuii. «Certo, stupida».

«E voglio concentrarmi sulla mia carriera, almeno per un po’. Ma non voglio restare da sola per sempre. Il fatto è che sto insieme a Jon da talmente tanto tempo che non penso di sapere come si fa a stare con qualcun altro, o come trovare qualcun altro». Chloe aveva il corpo tonificato dallo yoga e una bellezza autentica, perfettamente naturale. Avrei scommesso che sarebbe rimasta single per cinque minuti al massimo. Sempre che questa volta fosse riuscita davvero a stare lontana da Jon.

Attraverso il vetro smerigliato vidi un gruppo di giornalisti avvicinarsi alla porta. «Oh, Chloe», esclamai, battendomi una mano sulla fronte. «Avevo dimenticato di aver spostato la stanza per le riunioni di redazione. Saranno qui tra un minuto, dobbiamo andarcene». Allungai una mano per asciugare con una manica le righe di mascara più evidenti che si erano formate sotto ai suoi occhi. Poi mi alzai in piedi e la aiutai a fare altrettanto.

Quando uscimmo dalla stanza, i giornalisti stavano chiacchierando fra di loro e non sembrarono neppure accorgersi di noi. Ma Ben, un giovane reporter sfacciato che era arrivato da poco e che aveva girato intorno alla scrivania di Chloe fin dal primo giorno, ci notò subito – o meglio, notò Chloe. «Su con la vita, Chlo, vedrai che...», le disse, sperando di poter sfruttare l’occasione. Ma io gli lanciai un’occhiataccia e lui si zittì subito.

Avevo un sacco di lavoro da fare e Zoe era ancora il mio incubo, ma in quel momento tutto ciò era una buona distrazione. Tornai alla mia scrivania e ripresi ad aggiornare un documento con gli articoli, le immagini e la pubblicità che sarebbero serviti al momento di andare in stampa, una data che si faceva sempre più vicina. Era il mese più pieno dell’anno, e per una volta ne fui felice. Dal giorno della nostra lite, c’era tra me e Dan una certa tensione, e avevamo reagito come sempre: stando fuori casa più del solito.

Per quanto riguardava il mio libro per ragazzi... Ogni volta che prendevo in mano una penna o un pennello mi ritrovavo con in testa il vuoto assoluto.



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