Le strade del tè by Lucie Azema

Le strade del tè by Lucie Azema

autore:Lucie Azema [Azema, Lucie]
La lingua: eng
Format: epub


Dalla Siberia fino al Caucaso e all’Asia centrale:

sua maestà il samovar

Eccoci arrivati al ramo settentrionale della via del tè che finora non avevamo esplorato. A partire dal xvii secolo la potenza russa concluse dei trattati con la Cina per assicurarsi la fornitura di tè. Le carovane di stato cominciarono allora ad attraversare la Mongolia e la Siberia per arrivare nella Russia occidentale dove, in cambio, il Celeste Impero si riforniva di pellicce. Nel xviii secolo, sotto lo zar Pietro il Grande, l’Impero russo cominciò la costruzione della mitica via siberiana, utilizzata all’epoca per il commercio del tè. Questa strada collegava Mosca a Kyakhta, città mercantile alla frontiera cinese diventata rapidamente un covo di delinquenti. Alcune città siberiane, come Irkutsk, si arricchirono e prosperarono anche grazie al tè e a questa rotta. Alla fine del xix secolo, la via venne sostituita dalla ferrovia Transiberiana.83

Una volta introdotto, il tè divenne parte integrante della vita quotidiana dei russi. Nel tè si aggiungeva volentieri il limone e, a partire dal xix secolo, la corte degli zar impazzì per il tè agli agrumi, da cui la definizione moderna di “sapore russo” a indicare questo tipo di associazione.

La traiettoria del tè russo è complessa, segnata anche in questo caso dagli scambi culturali e dal colonialismo. Infatti la bevanda seguì le tracce delle conquiste dell’Impero russo e poi quelle dell’Unione Sovietica, come testimonia la storia della Georgia. Alla fine del xix secolo, i russi si resero conto che il clima di questa regione rintanata tra le montagne del Caucaso e il Mar Nero era particolarmente propizia alla coltivazione del tè. La potenza imperiale decise quindi di avviarvi delle piantagioni sotto l’egida del mercante di tè russo Konstantin Semenovich Popov. Si costruirono infrastrutture e si fece arrivare la manodopera qualificata dal Celeste Impero. È così che Lao Jin Jao entrò nella storia del Caucaso. L’uomo, cittadino cinese e discendente da una famiglia di produttori di tè da trentasette generazioni, venne incaricato da Popov di sviluppare la coltivazione del tè nella Georgia orientale. Leo Jin Jao si trasferì nel Caucaso con tutta la sua famiglia. Una foto a colori scattata all’inizio del xx secolo lo ritrae in una posa orgogliosa davanti alle sue piantagioni, in abito tradizionale cinese blu e beige. Qualche anno prima, nel 1900, aveva ricevuto una medaglia in occasione dell’Esposizione universale di Parigi per il suo lavoro di produttore di tè.



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