Canino Fabio - 2019 - Le parole che mancano al cuore by Canino Fabio

Canino Fabio - 2019 - Le parole che mancano al cuore by Canino Fabio

autore:Canino Fabio [Canino Fabio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788893901642
Google: fNozxQEACAAJ
Amazon: B07QJ2CR9M
editore: SEM
pubblicato: 2019-02-14T23:00:00+00:00


18

Thiago

Quattro a zero.

Una partita così Thiago non l’aveva disputata mai. Quattro gol tutti segnati da lui. E contro l’Inter, una squadra che, ormai come la loro, era in lizza per lo scudetto di quell’anno.

Era novembre inoltrato, ormai, e il lunedì della rivincita proposto da Matteo era stato rimandato di settimana in settimana. Thiago aveva sempre qualche impegno: uno shooting fotografico, un’ospitata in televisione, interviste, riunioni che Ruan gli fissava per nuovi possibili sponsor.

Tanto che alla fine Matteo aveva persino smesso di chiederglielo.

Forse meglio così, me l’aveva detto tanto per dire.

E anche Thiago aveva evitato di tirare fuori l’argomento. Poi, dopo quella vittoria, nello spogliatoio Matteo si avvicinò a lui e, senza preamboli, gli disse: «’Sta rivincita?».

Thiago sentì dentro una specie di calore, alla bocca dello stomaco.

Non se n’è dimenticato allora.

«Domani?»

«Okay. Domani. All’una» rispose Matteo.

Non ebbero tempo di dirsi altro perché il fiume dell’entusiasmo per quella vittoria strabiliante li trascinò via, ognuno per la propria direzione.

«Qui bisogna festeggiare, e anche alla grande» disse Diego all’uscita dallo stadio. Con lui c’erano anche Ruan e Laura.

«Sì, senza dubbio» disse Ruan.

Così, quella sera loro quattro se ne andarono in uno dei ristoranti più in della città, dove ordinarono ostriche, pesce e Cristal. Diego insistette poi perché proseguissero la serata in un locale.

«Non ti dico di venire a ballare, ma almeno a bere qualcosa. Non è che puoi vivere solo sul campo adesso» disse a Thiago, spalleggiato da Ruan e persino da Laura: «Se ci vengo anche io non puoi mancare proprio tu».

Vinta la stanchezza, Thiago aveva festeggiato fino alle tre del mattino, ed erano quasi le quattro quando si era addormentato.

Quando si svegliò, si sentì lo stomaco in subbuglio. Aveva bevuto qualche bicchiere di troppo, e dovette trascinarsi fin sotto la doccia e restare un minuto sotto il getto quasi freddo per riuscire a recuperare un po’ i sensi.

Oggi digiuno, si disse. Poi, improvvisamente, si ricordò che Matteo lo aspettava a pranzo a casa sua.

Cazzo... se non mangio si offende.

Ma soprattutto gli scocciava che Matteo lo vedesse in quelle condizioni. Si guardò allo specchio, si schiaffeggiò la faccia.

Se lo bidono è ancora peggio.

Diede un’occhiata all’orologio, era già mezzogiorno e l’appuntamento era per l’una. Prese il cellulare e gli scrisse: MI PREPARO ED ESCO. FORSE TARDO UN ATTIMO.

ORDINIAMO DEL POLLO O UN HAMBURGER PER PRANZO? NON HO MESSO LA SVEGLIA IERI, SCUSA.

Thiago sorrise e rispose: VA BENISSIMO. SONO ANCORA PIENO DA IERI SERA.

OKAY. POI MI RACCONTI.

A DOPO.

Poi mi racconti.

A quelle parole Thiago sentì di nuovo un calore dentro, la stessa sensazione che aveva provato il giorno prima negli spogliatoi. Gli piaceva l’idea di raccontare a Matteo quello che aveva fatto. Chissà come invece aveva festeggiato lui, la vittoria. Era curioso.

E non vedeva l’ora di rivederlo.



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