Cappelli Gaetano - 2005 - Il primo by Cappelli Gaetano

Cappelli Gaetano - 2005 - Il primo by Cappelli Gaetano

autore:Cappelli Gaetano [Cappelli Gaetano]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788831734714
Google: AXrwDQAAQBAJ
editore: Marsilio Editori spa
pubblicato: 2013-03-11T23:00:00+00:00


Non che fosse questo grande scrittore - anche se per una soubrette televisiva, qual era diventato, scriveva benino - ma aveva subito capito i meccanismi dei media e sapeva usarli alla perfezione. Pur di occupare la scena era disposto a tutto, tipo la volta che se l’era presa con un poeta miserabile nonché morente, per il quale gli amici avevano chiesto la Bacchelli, accusandolo di non aver faticato un solo giorno nella vita - come se questa poi fosse una colpa - e di voler, oltretutto, speculare sulla sua malattia - detto da lui che, della storia della sua infanzia infelice, aveva inzeppato interi tomi - salvo, dopo la sparata, a farsi magnanimo promotore di una questua -

così rimanendo, incidentalmente, sui giornali per un’altra settimana - i cui proventi il derelitto poeta neppure annusò essendo nel frattempo sprezzantemente schiattato e senza degnarlo di una parola.

Dovunque ci fosse da apparire comunque lui appariva: questa era la sua vera forza.

Trapassava un giovane cantante ed eccolo pronto a comporre il suo agghiacciante necrologio:

Poi anche la corda terminale della chitarra si è infranta e adesso non resta che un simbolico buco al centro dello strumento musicale che meglio di qualsiasi altro lo rappresentò e noi continueremo ad averlo in mente sempre giovane, traboccante di futuro e con tante immagini di se stesso che gli danzavano davanti agli occhi come simpatici clown [ sic]

facendo seguire alla firma Mauro Dente (il caino), la specifica «scrittore, autore di Ansiti nella notte e Grande contesa al cielo». Perché non mettere anche casa editrice, numero di pagine e prezzo di copertina?

Così eccolo di nuovo a un rave - alla sua età - ma appartato in un angolo, intento, pensa un po’, a scrivere su un block notes giacché come ben spiegava: «Uno scrittore non finisce di lavorare quando spegne il computer. Il tempo libero è appannaggio [dio mio: appannaggio] di quelli che hanno un vuoto interiore da riempire, mentre un narratore ha sempre qualcosa a cui pensare.» Sì, a come rispuntar fuori il giorno dopo in tivù, dove proprio recentemente era tornato ad attaccarmi dandomi del pirata, e fin qui potevo pure passargliela: in quanto spregiudicato e agguerrito talent scout, un po’

pirata mi sentivo; ma dopo aveva aggiunto: «E poi è talmente avido, e non solo con i suoi autori… pur di vendere farebbe passare per una sua scoperta qualsiasi cosa, anche un’opera già pubblicata da altri: oltretutto ignorante com’è, è probabile che trovandosela davanti nemmeno se ne accorgerebbe e non è detto, anzi, che prima o poi non decida di farglielo io, uno scherzetto.»

Adesso, come si poteva accusarmi di avidità? Sì, non scucivo una lira di anticipo ma questo è, secondo me, uno dei capisaldi per una sana editoria. Gli autori guadagnano sulle copie vendute, se non vendono: nisba, e io i diritti, detraendone una provvigione forse un tantino alta, ma sfido chiunque a dire non meritata, li avevo sempre pagati. Che fossi ignorante poi… citavo Meister Eckhart quando quello sciacallo non era ancora nato e mi sarei



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