Cenere by Elisa Emiliani

Cenere by Elisa Emiliani

autore:Elisa Emiliani [Emiliani, Elisa]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza
ISBN: 9788898950379
editore: Zona 42
pubblicato: 2019-01-05T23:00:00+00:00


10.

Il rifiuto intellettuale ed emotivo

di ‘allinearsi’ sembra essere un segno

di nevrosi e di impotenza.

[L’uomo a una dimensione, Marcuse]

– Ok, ascolta attentamente, – disse Ash e abbassò la testa a guardarsi gli stivali di cuoio. Quegli stivali e la polvere del cortile di casa formavano un unico concetto nella sua mente. Cuoio e polvere: casa. – Ma non capisci quanto sia assurdo che questo pianeta abbia un’atmosfera, che da microscopici microrganismi si sia evoluta la specie umana e che sia dotata di materia grigia, è completamente illogico che noi due, ora, ci troviamo qui insieme e siamo vive e abbiamo la possibilità assolutamente irrazionale di amarci. Ma i rigiri eccentrici dell’universo ci hanno portato qui, nonostante le infinite probabilità a sfavore. Tanto vale amarsi, no? – si interruppe. – Che dici, secondo te la convinco? – chiese alla Reba che la fissava con attentissima perplessità.

– Credo di no.

– Ah. Ok, fa niente, no davvero, sto bene, sto bene.

– Oh, Ash. Forse dovresti concentrarti su altro per un po’. Lasciarla stare, voglio dire, capisci?

Ash annuì. – Sì, certo, lo so. Il professore, – disse.

Povera Anna, chiaro. Povera Ash, mai. E su cos’altro dovrei concentrarmi esattamente, eh?

– Già, – confermò la Reba.

Se mollava per un attimo la presa sulla mente finiva a costruire paranoie danzanti di poliziotti corrotti, retate, sequestri. Pensare ad Anna in un certo senso le garantiva la salute mentale.

– Già, – Ash chinò il capo iniziando una riflessione sul tempo e il tempismo quando una serie di accordi meravigliosamente armonici le entrarono nelle orecchie.

Erano appena arrivate a casa e la Reba si sarebbe fermata a cena. Voleva conoscere il bel violinista (violista, per la verità, ma suonava peggio) trovato nel fosso. Alessandro, così si chiamava, si stava riprendendo rapidamente.

– Vieni, te lo presento – disse Ash trascinando la Reba dall’altra parte del cortile. Ad Alessandro piaceva stare sotto il noce, dal momento che non poteva affrontare la scalata al capannone.

Quando furono abbastanza vicine lui smise di suonare e aspettò che lo raggiungessero. Ash sentì l’impulso di accelerare il passo per non fargli perdere tempo, lì ad aspettarle. Quando furono abbastanza vicine lui socchiuse gli occhi, guardò in alto e cercò di alzarsi.

– Piacere, – fece la Reba chinandosi. – Sono Rebecca, ma puoi chiamarmi Reba, mi chiamano tutti così. Il resto del nome se n’è andato assieme alle gambe.

Ash fece un verso soffocato e iniziò a ridacchiare, mentre Alessandro le strinse la mano. – Piacere, – disse annuendo.

Ash era un po’ tesa per la presenza della Reba, temeva che gli chiedesse qualcosa di inappropriato ma dopo un minuto si accorse che invece sembrava aver scelto il silenzio.

Era tutto un po’ sospeso, con il pulviscolo fine che fluttuava indisturbato per il cortile.

– Anna mi ha scritto che stasera ci raggiunge, – disse Ash.

La Reba si riscosse. – Per giocare?

Ash fece spallucce. – E cosa facciamo sennò? È il caso di muoverci, dopo gli ultimi sviluppi.

Alessandro le osservava con attenzione. Sembrava una sua caratteristica naturale, l’attenzione.

– Vi riferite al marchio? – chiese.



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