Costruzione di un eroe by Andrea Percivale

Costruzione di un eroe by Andrea Percivale

autore:Andrea Percivale [Percivale, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Morellini
pubblicato: 2023-06-12T22:00:00+00:00


26

Dopo la rivelazione sul matrimonio, in un anno, incrociai Agnese una volta sola, in un viale secondario del San Priamo, mentre stava imboccando una scorciatoia in un pomeriggio inoltrato di marzo. Me la ritrovai a un metro all’improvviso, sul lato destro, e la intercettai con la coda dell’occhio quando il suo corpo era già diretto verso la discesa. La fitta alla pancia anticipò la voce e paralizzò le labbra. Agnese sollevò lenta la testa con uno sguardo consapevole, forse avendomi scorto dalla cima del viale. Mi rivolse una specie di sorriso bloccato e si ingobbì lievemente nel cappuccio del parka. Riuscii appena a sussurrare: «Ciao», senza che il saluto potesse arrivarle. Infilai le mani in tasca per un freddo che pareva pungente e affrettai il passo, scomparendo nel buio della scalinata.

In carcere ogni sentimento o stato d’animo era filtrato dal portone di ferro ed entrava con una luce innaturale. Vedere il marito alla finestra non era stato altro che l’effetto normale delle mie palpebre finalmente sollevate. Era la vita quotidiana, quella che avevo dimenticato. Certo, un mondo a due nella saletta dei colloqui o nelle lettere scambiate era più triste ma più facile. In questa specie di rieducazione quotidiana la sua sagoma davanti senza preavviso era una bomba sul cammino. In fondo ai giardini dell’ospedale mi sedetti su una panchina, estrassi un mini block notes e scrissi un verso. Acquistai dal tabacchino una busta bianca, mettendo sul fronte solo il nome della destinataria. Con un taxi raggiunsi la sua casa e, quando fui certo che nessuno stesse trafficando lì fuori, misi la lettera nella cassetta della posta, appesa sul cancello d’entrata. «Sento al tramonto la vertigine quando la mia ombra si allunga e, diventando irriconoscibile, mi lascia credere che sia la tua sagoma accanto a me.»

Alla sera suonò il cellulare.

«Ciao. Da quale autore l’hai tratta?»

«Sinceramente da me.»

«Come direbbe la signorina Silvani, “anche poeta”.»

Risi. «I poeti sono quelli che hanno del tempo da perdere. E io, modestamente, ne ho avuto parecchio.»

«E perché non mi hai mandato un sms?»

«Perché altrimenti avresti potuto cancellarlo con un click. Invece, così, sarai costretta a prendere il foglio, stracciarlo e buttarlo via. E poi mi sembrava più carino offrirti carta, inchiostro e consegna.»

«Rischi di farti beccare da mio marito» riprese lei.

«Un vero marito geloso al giorno d’oggi controlla il cellulare, non le pagine. Non penserà certo a tizi in giro che recapitano versi.»

Agnese sospirò. «Se fossi stato un ragazzino mi avresti scritto a spray la frase sul muro di casa.»

«Avrei dovuto scriverla in una notte di febbraio del 1995.»

Lei non replicò. Mi avrebbe rivelato solo in seguito che non le era dispiaciuto affatto vedermi sotto la finestra. Era rimasta sorpresa e avrebbe avuto bisogno di un minimo di tempo per capire che cosa mi avesse spinto a ronzare intorno al suo appartamento. Forse sarebbero stati sufficienti pochi secondi ma andavo a una velocità eccessiva per chiunque.

«Secondo me sono frasi da scrivere respirando bene. E credo che allora tu ingoiassi l’aria.»

«Ho ingoiato così tanto da gonfiarmi ed esplodere.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.