Dante, nostro contemporaneo by Marco Grimaldi

Dante, nostro contemporaneo by Marco Grimaldi

autore:Marco Grimaldi [Grimaldi, Marco]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Castelvecchi
pubblicato: 2019-09-27T22:00:00+00:00


Un uomo con un messaggio

Tutte le questioni di cui ho parlato vanno messe in relazione con l’aspetto più importante: la Commedia è un’opera letteraria. E la nostra idea di letteratura è molto cambiata rispetto all’età di Dante. In generale, è cambiato il modo in cui intendiamo la poesia. In particolare, è mutato il rapporto tra la forma e il contenuto della poesia.

La nostra visione della poesia è molto simile a quella dell’ultimo Nobel per la Letteratura, Bob Dylan, che rifiuta sempre di rispondere a domande sul significato delle sue canzoni. «Non dipingetemi come un uomo con un messaggio», ha dichiarato, «Tutto quel che posso sperare di fare è cantare quello che penso»14.. È un concetto simile a quello che Wystan Auden esprime in In memory of W.B. Yeats, scritta per la morte del poeta irlandese:

perché la poesia nulla fa accadere: sopravvive

nella valle del suo farsi, dove i capiufficio

non oserebbero mai ficcare il naso; scorre verso sud

da fattorie d’isolamento e di angosce indaffarate,

spoglie città in cui crediamo e moriamo; sopravvive,

un modo di accadere, una bocca15..

Questa è la percezione dei poeti; ma è anche la posizione di molti filosofi. Anche lo scrittore colombiano Nicolás Gómez-Dávila, generalizzando, sbaglia; per lui la poesia è infatti «il trofeo linguistico di una disfatta spirituale»16..

Queste parole, di per sé molto suggestive, non hanno senso se applicate alla Commedia, né al personaggio né all’uomo Dante. Non credo che, nonostante l’esilio, si possa pensare che avesse patito una «disfatta spirituale». Dante aveva subito una sconfitta politica, e forse anche ideologica, ma non certo spirituale. La Commedia è invece un trofeo della lingua e della poesia e, allo stesso tempo, un trofeo dello spirito.

E sbaglia anche il poeta russo Osip Mandel’štam, quando utilizza questa concezione di poesia:

Immaginate un monumento di granito eretto in onore del granito e, si direbbe, col proposito di rivelare l’idea di granito: avrete così un’immagine abbastanza chiara del rapporto che si stabilisce in Dante tra forma e contenuto17..

Sono parole suggestive, ma difficilmente applicabili a Dante. Questa idea della prevalenza della forma sul contenuto è però dura a morire. In un recente saggio dantesco troviamo ad esempio in epigrafe una frase che il poeta Mallarmé avrebbe rivolto al pittore Dégas e che è riferita da un altro poeta, Valéry. Un giorno Dégas avrebbe detto infatti a Mallarmé: «Il vostro lavoro è infernale. Io non riesco a fare quello che voglio, eppure sono pieno di idee». E Mallarmé avrebbe risposto: «Non è con le idee, mio caro Dégas, che si fanno i versi. Si fanno con le parole»18..

Ma Dante non proclama mai la purezza della poesia in senso moderno. La Commedia non è un monumento al granito: se vogliamo riutilizzare l’immagine di Mandel’štam, il poema è un perfetto monumento di granito in lode di Dio e dell’uomo, in onore della possibilità della coincidenza tra Dio e uomo, dell’idea che l’uomo possa tendere alla perfetta conoscenza del divino. Questa idea non è di per sé eretica o eterodossa, sebbene qualcuno abbia sostenuto che il tentativo dantesco di giungere a



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