Delete by Viktor Mayer-Schönberger

Delete by Viktor Mayer-Schönberger

autore:Viktor Mayer-Schönberger [Mayer-Schönberger, Viktor]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EGEA S.p.A.
pubblicato: 2016-08-22T22:00:00+00:00


Accessibilità

Per credere di avere il controllo sulle proprie informazioni personali si può decidere con chi condividerle e in quali circostanze. Per esempio, prima di un intervento raccontiamo al nostro medico di aver avuto l’epatite B, ma non lo diremmo al parrucchiere (e tanto meno al medico mentre giochiamo a tennis). Ci aspettiamo che il medico usi l’informazione solo per lo scopo per il quale gliela abbiamo comunicata, ovvero per portare a termine nel migliore dei modi l’intervento. In termini più astratti: subordiniamo la volontà di condividere un’informazione con altri a un determinato contesto e scopo, valutando i pro e i contro che derivano dalla corrispondente perdita di potere informativo. Questo funziona solo se l’informazione viene immessa in un contenitore chiuso, separato dagli altri, che si tratti del vetusto schedario di una volta o del database del computer del nostro medico (non connesso con il resto del mondo). Così facendo, persino nell’era digitale, è possibile mantenere un briciolo di controllo sulle proprie informazioni personali, distribuendole solo a piccole dosi e a destinatari diversi. Tuttavia, l’efficacia di questa strategia di «oscurazione pratica»26 è minacciata dalla capacità generalizzata di trovare, acquisire e diffondere informazioni sugli altri.

Per esempio, quando uno compila il modulo per il cambio di indirizzo presume che l’ufficio postale utilizzerà l’informazione solo internamente per inoltrare la posta in arrivo. Non è così negli Stati Uniti. L’ufficio postale mette l’informazione a disposizione anche di terzi (soprattutto società di vendita per corrispondenza) in modo che aggiornino i loro database di direct mailing e i cataloghi di L.L. Bean o Lands End arrivino puntuali al nuovo indirizzo27. Pochissimi, forse nessuno, dei 40 milioni di americani che si trasferiscono ogni anno sanno che il loro nuovo indirizzo verrà reso noto a terzi.

Ancora più allarmante è la prassi seguita da due terzi delle assicurazioni sanitarie statunitensi: selezionano i possibili assicurati accedendo agli archivi medici digitali contenenti le ricette che ciascuno si è fatto prescrivere. La maggior parte dei potenziali clienti e persino molti agenti assicurativi sono all’oscuro di tali pratiche invasive rese possibili dall’accessibilità digitale28.

Ma torniamo a Stacy Snyder: quando ha postato la sua foto sulla sua pagina di MySpace, si immaginava che i supervisori l’avrebbero vista? O prendiamo il sito di condivisione di foto Flickr: non solo permette agli utenti di caricare delle foto, ma anche di «taggarle». Questi tag rendono rintracciabili i 2 miliardi di immagini postate. Magari non avete inserito nessuna foto che vi ritragga in una situazione compromettente, ma altri sì. E con il sistema dei tag di Flickr diventa molto più facile – per chiunque nel mondo – individuare la foto che vi riguarda. Una cosa impossibile nell’era analogica. Qualcuno avrebbe potuto mostrare in giro una vostra foto compromettente, ma a meno di non essere un personaggio pubblico la cosa non avrebbe avuto grande seguito. Con la memoria digitale, una quota significativa del poco potere che ancora avevamo sull’informazione viene meno e passa ai milioni di persone che hanno accesso alla Rete.

La videosorveglianza ne è un terzo esempio. In Gran Bretagna sono state installate milioni di telecamere a circuito chiuso per prevenire la criminalità.



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