Dieci vite vendute by Heinz Günther Konsalik

Dieci vite vendute by Heinz Günther Konsalik

autore:Heinz Günther Konsalik [Konsalik, Heinz Günther]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Gialli & thrillers
editore: Rizzoli
pubblicato: 1981-10-14T22:00:00+00:00


La voce circola - il diavolo sa come - quando c’è un ispettore nel villaggio. Duskov non aveva visto la vecchia dare l’allarme, ma quando era andata a cercare le uova doveva aver fatto un segno in qualche modo da una finestra. Fu quello l’inizio di una intensa attività nel villaggio: i contadini misero al sicuro tutto ciò che poteva essere non permesso, e tennero pronta una padella per offrire all’uomo severo un pezzetto di lardo fritto, qualora ne avesse avuto voglia. Una delegazione di due vecchi si avviò con passo lento e col cuore pesante, verso la capanna in cui in quel momento l’ispettore stava tirando su gli ultimi avanzi di rosso d’uovo. Non lo fece con la lingua, come un contadino maleducato, ma disse alla vecchia: «Tagliami un altro pezzo di pane!» e con quello ripulì il piatto così bene che sembrava fosse stato lavato sotto la pompa dell’acqua. Un tipo proprio dabbene, e così umano malgrado il suo rigore!

La delegazione si fermò davanti alla capanna, si allisciò ancora una volta i vestiti lisi e bussò alla porta. Duskov affondò un poco la testa fra le spalle e lanciò un’occhiata alla porta. La vecchia congiunse le mani e ringraziò il buon Dio. Arrivavano i rinforzi, non doveva stare più sola con il signor ispettore.

«Chi è?» ringhiò Duskov.

«Una visita di sicuro.»

«Mandala via.»

«Cosa devo dire?» La vecchia andò barcollando verso la porta e sentì che alle sue spalle il severo ispettore sbatteva il piatto. «Forse vengono per offrirle aiuto…»

«Non lo sa nessuno che sono qui.» Duskov si alzò, andò alla finestra e vide i due vecchi fermi di fuori. Si allisciavano con mosse nervose i baffoni e parlavano sottovoce fra loro. Non erano armati e non davano l’impressione di essere venuti con l’intenzione di sottoporre il forestiero a uno spiacevole interrogatorio.

«Sicuro, sicuro…» balbettò la vecchietta torcendosi le mani. «Non lo sa nessuno. Dio mi è testimone che lei è stato silenzioso come un fiocco di neve, ma anche un fiocco di neve si vede, se cade d’estate…»

«Falli entrare!» disse Duskov. Bisogna essere ancora più prudenti, pensò. Questo fatto lo dimostra. Due occhi non bastano: bisogna abituarsi a guardare in giro cento volte.

Si rimise a sedere al tavolo, distese le gambe, le allargò un poco per dare l’impressione della superiorità, e aggrottò la fronte. La vecchia aprì la porta e gridò con voce acuta: «Ah! Benvenuti! Avanti! Avanti! Che cari amici…» e lasciò libera l’entrata.

I due vecchi entrarono nella capanna, rimasero sulla soglia della stanza e fissarono con riverenza il potente ispettore. Eccolo là il compagno con la fronte aggrottata! Veniva di sicuro da Mosca, o da Zagorsk… Si vedeva subito che era un cittadino. Il portamento, i vestiti. Basta guardare le scarpe, e porta anche le calze, calze grigioazzurre. Ah, e la camicia! Senza una macchia. Un tipo del genere deve ricoprire per forza una carica importante!

I due contadini rifletterono in fretta, poi si raddrizzarono e alzarono in silenzio il pugno per salutare. Quello che andava bene il primo maggio doveva andar bene anche adesso! Male non fa di certo, provoca in ogni caso una buona impressione.



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