Elogio del fallimento by Costică Brădățan

Elogio del fallimento by Costică Brădățan

autore:Costică Brădățan [Brădățan, Costică]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Il Saggiatore
pubblicato: 2023-08-27T22:00:00+00:00


3. Vincenti e perdenti

Lo conosciamo tutti. Compare in molte delle storie che ci raccontiamo. Possiamo persino averlo scorto rapidamente, ma vederlo non è poi così importante. A un certo livello, svolge al meglio la sua funzione quando non c’è – quando è soltanto evocato, irriso, quando se ne sparla o viene denigrato. Nonostante la sua vivida presenza nelle nostre vite, non diremmo mai di essergli vicini. In effetti, cerchiamo di stargli alla larga il più possibile. Perché il suo status sembra contagioso, e Dio non voglia che la sua condizione finisca per infettarci. Di sicuro ne abbiamo bisogno, ma solo nella misura in cui ci serve qualcuno in opposizione al quale possiamo definire noi stessi: qualsiasi cosa siamo, non siamo come lui. Grazie a questo semplice esercizio mentale, riusciamo ad autoconvincerci di essere automaticamente meglio: qualunque problema abbiamo, non è il suo; per quanto possa essere grave il nostro dolore, non soffriamo per le sue stesse ragioni. Ma chi è esattamente? È il peggior tipo di persona che si possa essere: un perdente.

Un perdente rappresenta l’estremo fallimento sociale. E il modo in cui la comunità costruisce i suoi perdenti e i suoi falliti non è mai innocente. Dimmi come definisci il fallimento sociale, e ti dirò qualche cosa su di te – sui tuoi sogni più grandi e sulle tue peggiori paure. Negli Stati Uniti, siamo particolarmente bravi a costruire dei perdenti: è un’industria nazionale. La figura del perdente sembra andare di pari passo al sogno americano, grazie al suo lato oscuro, vergognoso, negativo. In un’intervista concessa in età avanzata, Arthur Miller – il suo Morte di un commesso viaggiatore potrebbe essere considerato un inno alla condizione del perdente – rifletteva su come l’ossessione americana per il successo non faccia altro che accentuare il grande prezzo da pagare nel fallimento sociale. «Le persone di successo sono amate perché trasmettono una specie di formula magica per scacciare la rovina, per allontanare la morte» dichiara. «È il modo più brutale per guardare alla vita che si possa immaginare, perché rifiuta chiunque non sia all’altezza. Vuole distruggerlo. […] È una condanna morale che si ripete. Non si desidera stare vicini a un fallito simile.»1 Non vi volete trovare in prossimità di un perdente, eppure il vostro successo non ha molto senso se non è accompagnato dal suo fallimento.

Ogni società organizzata produce il suo tipo di perdenti – qualcosa in cui, come una sorta di specchio magico, involontariamente proietta e rivela se stessa. C’è una certa spensieratezza, per esempio, nel modo in cui gli antichi ateniesi si relazionavano alla figura di Diogene di Sinope. A quanto pare, il filosofo cinico era il loro perdente preferito. Di sicuro, molti ateniesi non volevano essere come lui, ma si sarebbero divertiti a trascorrerci un po’ di tempo insieme. Quando qualcuno chiedeva a Diogene che genere di vino preferisse, si dice che rispondesse scherzosamente: «Quello degli altri».2 A quanto sembra, gli ateniesi gli offrirono la possibilità di gustare proprio quel particolare vino d’annata. Secondo la leggenda, la presenza



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