Giudetti Lina e Maria - Rosa del deserto 01 - 2017 - Ishtar la sacerdotessa by Giudetti Lina e Maria

Giudetti Lina e Maria - Rosa del deserto 01 - 2017 - Ishtar la sacerdotessa by Giudetti Lina e Maria

autore:Giudetti Lina e Maria [Giudetti Lina e Maria]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Erotica, General, Fantasy
ISBN: 9788833660615
Google: vI6GtQEACAAJ
editore: PubMe
pubblicato: 2018-04-10T22:00:00+00:00


È rivestita di piacere e amore.

È piena di vita, di fascino e di voluttà.

«Ho scritto questa poesia per te» le spiegò. «È la descrizione di una donna molto bella. In realtà, ho costruito questo palazzo in tuo onore. Un giorno, quando io non ci sarò più, voglio che questa casa sia tua.»

Gli occhi di Ishtar si colmarono di lacrime. «Non mi interessa vivere qui senza di voi» rivelò quasi inavvertitamente un momento dopo, sentendosi angosciata al pensiero di dover vivere senza di lui.

«Non posso sognare solo un po', Ishtar? È da quando ho progettato questo palazzo, da quando le sue quattro mura furono erette, che sogno di essere qui con te. Vuoi sapere il nome di questo luogo? Si chiamerà la Casa di Ishtar e sarà il simbolo della mia passione per te.»

«Sarà uno scandalo!» disapprovò lei, rattristandosi d'un tratto.

Lui aveva usato la parola passione, non amore.

«Uno scandalo? Ti preoccupa davvero una cosa del genere? Con il tempo questa diventerà la tua dimora, sarai una Dèa tra gli uomini. La tua bellezza non ha pari. Anche ora non c'è un tempio in tutta la Sumeria dove il tuo nome non sia conosciuto. La tua misericordia per i poveri e i bisognosi è leggendaria e le tue abilità come amministratrice sono ineguagliabili. Le persone parlano già di te come una Dèa, non l'incarnazione di Inanna, ma una nuova Dèa, più bella e potente.»

«Mi prendete in giro, signore? Sacerdotessa o Dèa, sono solo una schiava. Nulla cambierà mai questa verità.» L'espressione colma di disagio che assunse il viso ovale di lei arrivò dritta al cuore di Dungir che sentì subito il bisogno di prenderla tra le sue braccia. Non aveva mai compreso la sua condizione.

«Basterà una mia firma su di una tavoletta per liberarti dalla schiavitù» le spiegò più serio che mai. «La grandezza tuttavia, è qualcosa che nessun documento può conferirti. Tu, pur essendo nata una schiava, ti sei sempre distinta tra la gente del tuo rango. Non c'è un tempio in Sumeria in cui non si conosca il tuo nome.»

Quando lei cercò di ribattere, lui glielo impedì posandole un dito sulle labbra. Ishtar lo guardò mentre il vento gli scompigliava i capelli corvini e gli faceva volare e appiccicare la sabbia addosso. Non aveva comunque perso i suoi lineamenti regali. Trovò difficile contenere le proprie emozioni.

Perché era così compassionevole nei suoi riguardi adesso? Il palazzo che aveva fatto costruire per lei era magnifico.

«Perché, Dungir?» domandò piano, con un sussurro. «Perché avete fatto questo per me?»

«Perché avresti dovuto essere una regina, Ishtar» rispose, accarezzandole il volto. «È sin da quando i nostri occhi si sono incontrati per la prima volta che ho capito che saresti stata come sangue che scorre attraverso le mie vene. Sei diventata la mia ossessione. Forse sei davvero una Dèa in mezzo agli uomini.»

Ora fu Ishtar a farlo tacere posandogli un dito sulle labbra. Cercò il suo abbraccio e con gli occhi ormai lucidi, lo baciò. Lui s'impossessò teneramente della bocca di lei e la tenne stretta a sé, lasciandola senza fiato e incapace di contenere le sue emozioni.



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