Sangue e cenere by Jennifer L. Armentrout

Sangue e cenere by Jennifer L. Armentrout

autore:Jennifer L. Armentrout
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: HarperCollins Italia


22

Il cuore mi batteva all’impazzata, mentre Hawke mi sollevava il mento con le dita e mi piegava la testa all’indietro. Mi sembrava quasi di precipitare. Avvicinò la bocca al mio orecchio e il calore del suo respiro infuse brividi bollenti in tutto il mio corpo.

«Poppy» mormorò con un timbro allo stesso tempo ruvido e denso.

«Sì?» Riconobbi a stento la mia stessa voce.

Le sue dita mi scivolarono lungo la gola. «Come hai fatto a uscire dalla tua camera senza che ti vedessi?»

Riaprii gli occhi. «Cosa?»

«Come hai fatto a uscire dalla tua camera?» ripeté.

Mi servì ancora un istante per comprendere che non stava per baciarmi. Voleva solo distrarmi. Sentendomi la peggiore idiota che si fosse mai vista sulla terra, imprecai a fior di labbra e cercai di liberarmi dalla sua presa, e questa volta lui mi lasciò andare. Con il viso in fiamme arretrai di qualche passo, abbassando il diario. Poi feci un profondo respiro. Come avevo fatto a essere così stupida?

Per non fargli capire quanto fossi arrivata vicina a permettergli di baciarmi, o anche solo ad aspettarmi che lo facesse, sporsi in avanti il mento. Ma la sensazione del suo tocco sulla pelle era ancora lì, e il gesto non mi diede alcun sollievo. «Potrei esserti passata davanti e basta.»

«No che non lo hai fatto. E so che non sei uscita da una finestra: sarebbe stato impossibile. Dunque, come ci sei riuscita?»

Avvertendo un gran senso di frustrazione mi voltai verso la finestra: l’aria fredda che entrava era gradevole. Forse ero stata abbastanza sciocca da farmi scoprire, ma non lo ero al punto da pensare di potermela ancora cavare tenendomi i miei segreti per me. «C’è un vecchio passaggio per i servitori che arriva fino alla mia camera.» Strinsi le mani sul diario. «Da lì si può scendere al pianterreno senza essere visti.»

«Interessante. Dove sbuca il pianterreno?»

Storsi il naso e tornai a voltarmi verso di lui. «Se ti interessa tanto, dovrai scoprirlo da solo.»

Lui alzò un sopracciglio. «Va bene.»

Sostenni il suo sguardo, rendendomi conto che il sollievo continuava a non arrivare: dentro di me c’era solo… dei, c’era solo delusione per il bacio mancato. E se potevo imparare qualcosa da quella situazione, era che dovevo controllarmi di più.

«Ed è da lì che sei salita di nascosto sull’Alzata.» Scrollai le spalle. «Immagino che Vikter sappia tutto. Lo sapeva anche Rylan?»

«Che importanza ha?»

Hawke piegò la testa di lato. «Quante persone sanno dell’esistenza di questo passaggio?»

«Perché me lo chiedi?»

Lui avanzò di un passo. «Perché riguarda la tua sicurezza, principessa. Nel caso te ne fossi dimenticata, l’Oscuro ti dà la caccia. È già rimasta uccisa una donna e c’è stato un tentativo di rapimento, o almeno uno di cui ci siamo accorti. Una via per muoversi nel castello e arrivare direttamente alle tue stanze, lontano da sguardi indiscreti, è proprio il genere di informazione che gli servirebbe.»

Un brivido mi fece tremare le spalle. «Qualche servitore tra quelli che vivono al Castello di Teerman da più tempo lo sa, ma la maggior parte ne è all’oscuro. Non devi preoccupartene: la porta si chiude dall’interno.



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