I 50 libri che hanno cambiato il mondo by Andrew Taylor

autore:Andrew Taylor
La lingua: ita
Format: azw3, epub, mobi
Tags: Literary Criticism, General
ISBN: 9788811142492
editore: Garzanti
pubblicato: 2015-03-03T23:00:00+00:00

25. CANTO DI NATALE DI CHARLES DICKENS

1843

Charles Dickens è quasi certamente lo scrittore più influente e popolare della Gran Bretagna, e Canto di Natale, scritto nell’arco di due mesi nel 1843, è uno dei suoi libri più amati. Anche se tratta molti temi affrontati nei suoi romanzi, come la povertà, la filantropia, il ruolo della famiglia e le sperequazioni sociali dell’Inghilterra vittoriana, questo racconto è tutt’altro che rappresentativo della sua opera, ma contribuisce a gettare le basi per i festeggiamenti tradizionali del Natale.

Charles Dickens (1812-1870) scrisse una decina di romanzi che sono molto letti ancora oggi. Canto di Natale si discosta dalla sua produzione tipica perché nella versione originale contiene circa trentamila parole, meno di un decimo rispetto a Casa desolata o a David Copperfield. Fu scritto in un momento di gravi difficoltà finanziarie per Dickens: avendo già pubblicato romanzi di grandissimo successo come Oliver Twist, Nicholas Nickleby e La bottega dell’antiquario, era già un autore apprezzato e di successo, ma aveva una vita molto dispendiosa e il suo ultimo libro, Martin Chuzzlewit, non vendeva secondo le aspettative.

Grazie al tono intimistico, un sottile umorismo e un sentimentalismo straripante, Canto di Natale ebbe un enorme successo fin da subito. Uscì il 17 dicembre 1843, e le seimila copie della tiratura iniziale andarono esaurite prima di Natale (anche se le insistenze di Dickens per l’applicazione di un prezzo popolare, 5 scellini, gli impedirono di guadagnarci grosse somme). Poco tempo dopo fu peraltro ristampato in modo del tutto abusivo da alcuni editori senza scrupoli, a ulteriore detrimento dei suoi guadagni. Canto di Natale fu il suo primo libro presentato al pubblico in occasione dei suoi affollatissimi reading che ebbero luogo negli anni seguenti, e fu seguito da altri quattro racconti natalizi (Le campane, Il grillo del focolare, La lotta per la vita e Lo stregato).

Fa qui la sua comparsa uno dei personaggi più celebri di Dickens, l’avarissimo Ebenezer Scrooge, «un uomo odioso, avaro, duro e insensibile». È la vigilia di Natale, e Scrooge, che non sa nemmeno cosa sia lo spirito natalizio, maltratta il suo giovane e povero impiegato, Bob Cratchit, risponde male al nipote che è venuto ad augurargli buon Natale, si rifiuta di dare anche solo pochi spiccioli a due signori che raccolgono offerte di beneficenza e scaccia in malo modo un ragazzo che viene a intonare canti natalizi. «Sono tutte fesserie», borbotta.

Ma durante la notte, dopo la visita del fantasma di Jacob Marley, socio in affari morto da sette anni, gli appaiono tre spiriti in successione che rappresentano, rispettivamente, il Natale del passato, il Natale del presente e il Natale che deve ancora arrivare. Il primo spirito gli fa rivivere il periodo della sua infanzia e giovinezza, il secondo lo obbliga a vedere i patimenti dei poveri del presente, inclusa la famiglia di Cratchit, con il figlio storpio Tiny Tim. Lo spirito del Natale che deve ancora arrivare gli mostra una visione del futuro: Tiny Tim muore, e quando toccherà a Scrooge nessuno se ne rattristerà. Il vecchio avaro viene duramente rimproverato dai tre spiriti, e decide di diventare un’altra persona.

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