I segreti della tavola di Montalbano by Stefania Campo

I segreti della tavola di Montalbano by Stefania Campo

autore:Stefania Campo [Campo Stefania]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 978-88-95177-89-2
editore: Il leone verde
pubblicato: 2013-04-08T16:00:00+00:00


Il whisky: intesa d’amicizia

Il whisky è una bevanda alcolica che Camilleri introduce in molteplici situazioni, attribuendole un ruolo essenziale nelle vicende del commissario; ogni volta che Montalbano entra in uno stato confidenziale e di amicizia con un altro personaggio c’è sempre una bottiglia di whisky a suggellare questa intesa. Spesso, bevendo in compagnia di Mimì Augello, al quale confida i suoi pensieri più profondi, il loro rapporto di colleghi si trasforma in sincera e intima amicizia.

“‘Mi dai due dita di whisky senza ghiaccio?’ fece Augello assittandosi supra una seggia allato al tavolo.

Il commissario, che stava versando il whisky, si bloccò di colpo. Ma questa stessa ’ntifica scena lui e Mimì non l’avevano già fatta? Non avevano quasi detto le stesse ’ntifiche parole?

Augello si sbacantò il bicchiere in un solo sorso, si susì, andò a pigliarsi altro whisky, si riassittò.

‘Come salute starei bene’ disse. ‘Il problema è un altro’.

‘Il problema, in politica, in economia, nel pubblico e nel privato, da qualche tempo a questa parte è sempre un altro’ pensò Montalbano. (…)

Montalbano lo persuase a restare, a parlare. E Mimì principiò un lungo monologo. Il fatto era, spiegò, che una notte era addotato da un core d’asino e la notte appresso da un core di leone. Si sentiva spaccato a metà, ora aveva scanto di assumersi obblighi che non avrebbe saputo mantenere, ora si vedeva patre felice di almeno quattro figli. Non sapeva arrisolversi, temeva di pigliare il fujuto al momente di dover dire di sì, lasciando tutto in tredici. E la povira Beba come avrebbe resistito a una botta simile? Come era capitato la volta precedente, si scolarono tutto il whisky che c’era in casa”. (L’odore della notte, pp. 94-96)

Versare due dita di whisky è una scena che i due compagni hanno già vissuto in numerose circostanze, un déjà vu che suggella un’amicizia antica e ormai consolidata. Bere genera fiducia fra Salvo e Mimì e possiede più valore comunicativo delle parole stesse; i due a volte dividono lo stesso bicchiere, quasi a voler amplificare questo stato di condivisione e scambio amichevole di pensieri.

Esiste poi un altro rapporto intimo che si è consolidato nel tempo nel segno di un bicchiere di whisky, quello fra Salvo e Ingrid. La svedese e il commissario difatti bevono spesso insieme dichiarando sia attraverso la bevanda che esplicitamente la loro amicizia.

“Parlottò al telefonino, poi spiò: ‘Whisky ne hai?’.

‘Una bottiglia non ancora aperta. Ecco, Ingrid, pigliati le chiavi di casa mia e vai avanti. Non ce la faccio a stare dietro a te’. La svidisa rise, pigliò le chiavi ed era già scomparsa mentre ancora il commissario tentava di mettere in moto.

(…) Mentre Ingrid si muoveva casa casa, era andata a pigliare la bottiglia di whisky, aveva tirato fora dal freezer i cubetti di ghiaccio ed era nisciuta assistimandosi sulla verandina. Un pinsèro, anzi una domanda s’appresentò nella testa del commissario e lo fece sorridere. Quella notte sarebbe stata ugualmente idilliaca, l’avrebbe vista ugualmente accussì se non avesse avuto Ingrid al suo fianco, Ingrid che, dopo avergli



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