Il cane invisibile by Alfred Hitchcock

Il cane invisibile by Alfred Hitchcock

autore:Alfred Hitchcock [Hitchcock, Alfred]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 2015-04-05T16:56:07+00:00


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− Macché ambulanza! disse Murphy. − La porto io al pronto soccorso in macchina!

− Vengo con lei − si offrì la signora Bortz.

− Porti anche i cioccolatini − si raccomandò Jupe. − Li faccia analizzare.

Murphy tirò fuori la macchina dal garage e Pete riuscì a deporre la Chalmers sul sedile posteriore. La signora Bortz la coprì con una coperta e Jupiter le mise tra le mani la scatola incriminata. Un attimo dopo Murphy partiva a tutta velocità.

− Veleno! − esclamò Prentice. − Povera ragazza! Ma chi mai avrà voluto farle del male?

− Non possiamo ancora dir nulla − precisò Jupiter. − Ho fatto solo una supposizione in base all’odore del cioccolatino.

Ma due ore dopo, con il ritorno di Murphy e della Bortz, la supposizione si fece certezza.

− Non sono mai stata così insultata in vita mia! − esplose la Bortz.

− Cosa è successo? − chiese Prentice che con i ragazzi era sceso in cortile sentendo la macchina rientrare.

− La polizia. Mi hanno fatto delle domande incredibili, hanno perfino voluto sapere per quanto tempo avevo tenuto in mano il cioccolatino!! Inconcepibile!

− Cercavano solo di sapere che cosa era successo − disse Murphy tentando di calmarla.

− Non sono certo il tipo da avvelenare qualcuno, io! -e la Bortz rientrò nel suo appartamento sbattendo la porta.

− Nei cioccolatini c’era proprio qualcosa di velenoso -spiegò Murphy. − Ora li stanno analizzando al laboratorio dell’ospedale. Alla signorina Chalmers hanno fatto una lavanda gastrica ed è sotto osservazione. È stata avvertita la polizia e le domande che hanno fatto alla Bortz erano del tutto normali. Ma lei prende tutto come un’offesa personale!!!

− Chi ha consegnato il pacco? − chiese Jupiter.

− Il postino, come al solito.

La porta della signora Bortz si apri. La donna aveva riacquistato il suo autocontrollo. Uscì e guardò verso la piscina. − C’è sempre in ogni cosa un aspetto positivo -disse. − Ora che Gwen Chalmers è in ospedale, potrò fare finalmente ripulire la piscina. È passato troppo tempo dall’ultima volta!

Murphy apri la bocca come per dire qualcosa poi tacque, si accese una sigaretta e rientrò in casa, imitato da Hassell. Prentice lanciò alla Bortz un’occhiata di riprovazione e si avviò per le scale. Quella donna non ha proprio un briciolo di sensibilità − mormorò rivolto ai ragazzi.

− In un momento come questo va a preoccuparsi della piscina!!

− Chi può aver voluto avvelenare la signorina Chalmers?

− si domandò nuovamente quando fu con I Tre Investigatori all’interno del suo appartamento.

− Qualcuno che conosceva le sue abitudini − disse Jupe.

− Uno che sapeva che non avrebbe resistito alla tentazione, una volta aperta la scatola, di mangiare subito un cioccolatino. Ma perché?

Nessuno era in grado di trovare una risposta valida. Jupe si accoccolò sul pavimento e si rimise ad osservare la televisione. Il cortile illuminato appariva deserto.

− Lei vive in un posto molto movimentato − osservò l’Investigatore Capo. − La conosciamo da meno di tre giorni e sono già successe un’infinità di cose: abbiamo scoperto chi era che s’intrufolava in casa sua, a me è capitato



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